L’intelligenza artificiale indossa i panni da sommelier.
Non è una strana trama di un qualche film di fantascienza, bensì ciò che l’ormai nota (e parecchio discussa) piattaforma ChatGPT ha provato a fare nelle scorse ore.
Secondo quanto riportato dai suoi sviluppatori, l’ultima versione del modello di chatbot è riuscita a superare tre livelli degli esami teorici della Court of Master Sommeliers, ovvero uno dei riconoscimenti per sommelier più prestigiosi al Mondo.
Un successo per la piattaforma, che ha così dimostrato il ruolo da protagonista che l’intelligenza artificiale potrebbe ricoprire nel settore vinicolo in futuro.
ChatGPT diventa sommelier
La notizia ha destato scalpore tra gli esperti e ha guadagnato in fretta una certa popolarità, per via della sua eccezionalità.
Stando a quanto riportato dagli sviluppatori di ChatGPT, l’ultima versione della piattaforma (lanciata il 14 marzo del 2023) è riuscita a superare una serie di test teorici prodotti dalla Court of Master Sommeliers e utili a ottenere una qualifica da sommelier, appunto.
Nello specifico, la chatbot GPT-4 sarebbe riuscita a superare tre fasi differenti dell’esame teorico, ottenendo risultati di grande rilievo.
Nell’esame introduttivo ha risposto correttamente al 92% delle domande, mentre nell’esame indicato come Certified Sommelier ha ottenuto un 86% di risposte esatte.
Anche l’esame Advanced Sommelier è stato un successo, grazie a un 77% di risposte corrette.
Tre risultati che hanno permesso a ChatGPT di superare la parte teorica di uno degli esami per sommelier tra i più difficili e prestigiosi nel settore vinicolo, dovendosi poi ovviamente fermare dinanzi alle prove pratiche.
L’esame per sommelier
Ottenere la qualifica di Master Sommelier presso la Court of Master Sommeliers richiede grande conoscenza della materia e un ottimo palato.
Si tratta, infatti, di uno dei riconoscimenti più importanti al Mondo in questo settore, nonché uno dei più complicati da ottenere.
Ogni anno, in media, soltanto una decina di esperti riescono a superare tutte le prove proposte, con i rimandati che sono, invece, costretti ad attendere due anni prima di poter ripetere il test fallito.
L’esame si divide essenzialmente in tre parti.
Si inizia con una fase teorica, composta a sua volta da quattro livelli: Introductory, Certified, Advanced e Master.
Si prosegue poi con una parte pratica, incentrata prevalentemente sul servizio del vino, e si conclude con la prova forse più temuta, quella di degustazione alla cieca.
Ogni prova deve essere superata con un punteggio di accuratezza di almeno il 75%. Solo così si potrà ottenere la qualifica di Master Sommelier.
Un riconoscimento di cui, per ovvi motivi, ChatGPT non ha potuto fregiarsi, essendo un’AI e non potendo dunque confrontarsi con le fasi di assaggio e degustazione.
L’AI alla conquista del settore vinicolo
Sviluppato da OpenAI, ChatGPT è un modello di chatbot basato su intelligenza artificiale e apprendimento automatico.
Esso rappresenta soltanto l’ultimo esempio di come l’intelligenza artificiale possa interagire con l’uomo, nella vita di tutti i giorni.
Dotato di un software che gli permette di simulare delle conversazioni umane, oltre che di rispondere alle domande postegli da un utente, cerca di emulare l’intelligenza umana, riproducendo i ragionamenti che solitamente risiedono nel cervello delle persone.
Una capacità che gli permette di superare brillantemente anche test teorici spesso difficili per molti umani, come possono essere quelli d’ingresso a molte università o il già citato test per sommelier.
Solo l’ultima dimostrazione di come l’AI possa ritagliarsi un ruolo sempre più importante nel Mondo attuale, dove la sua presenza è sempre più massiccia in vari settori.
Uno di questi è proprio quello vinicolo, in cui in futuro l’intelligenza artificiale sembra destinata ad avere sempre più successo.