Diverse scuole sia in Inghilterra che in Irlanda mettono in campo simili iniziative, e consigliano ai genitori di comprare ai loro figli cellulari che abbiano solo le funzioni di base
Niente smartphone nella scuola più prestigiosa del Regno Unito. Siamo all’Eton College, per intenderci la scuola frequentata dal principe William e da suo fratello Harry. A settembre, quando inizierà il primo anno, l’istituto fornirà agli studenti un vecchio Nokia con il quale chiamare e mandare messaggi. E non è la prima volta: ci sono altri college inglesi che stanno adottando misure stringenti sull’uso degli smartphone, colpevoli dei problemi di salute mentale e depressione, soprattutto negli adolescenti.
A Eton gli alunni potranno usare i telefoni Nokia forniti dalla scuola solo al di fuori della giornata scolastica e riceveranno un iPad da usare per lo studio. È una piccola rivoluzione, ma già prima dell’introduzione della nuova norma gli studenti dovevano consegnare i loro dispositivi la sera prima di andare a dormire, per i primi tre anni di college. Al contrario, per gli studenti più grandi invece le restrizioni sui cellulari non si applicano, ma l’istituto continuerà a mantenere i controlli sull’uso dei dispositivi come ha sempre fatto.
“Se usati responsabilmente e con moderazione, gli smartphone possono essere una parte fondamentale della vita dell’adolescente moderno e possono creare reti sociali positive e dare accesso a notizie e opinioni da tutto il mondo. Tuttavia, nonostante questi aspetti positivi, esistono anche sfide e potenziali aree di preoccupazione, in particolare per quanto riguarda la socializzazione, l’abuso e l’uso eccessivo, e l’impatto sulla salute fisica e mentale”, la lettera ai genitori di Mike Grenier, il vicedirettore di Eton. Se uno studente avrà bisogno di uno smartphone per qualche necessità, il personale potrà conservarlo per lui.
Questa piccola rivoluzione sembra proprio funzionare. Sono tanti gli adolescenti che lasciano lo smartphone per il Nokia. Non solo. Diverse scuole sia in Inghilterra che in Irlanda mettono in campo simili iniziative, e consigliano ai genitori di comprare ai loro figli cellulari che abbiano solo le funzioni di base, cioè chiamare e mandare messaggi. Così facendo i bambini possono usarli con moderazione e contattare la famiglia in caso di necessità.
In particolare, vicino Dublino, nelle comunità di Greystones e di Delgany, il 95% dei residenti ha vietato ai propri figli di possedere telefoni almeno fino ai 12 anni. Nel Kent, agli alunni della John Wallis Church of England Academy di Ashford, viene fornito un sacchetto di tessuto sigillato magneticamente dove riporre il telefono, che viene sbloccato solo a fine giornata. La misura ha avuto effettivamente dei benefici: con l’introduzione del programma a gennaio, le punizioni sono calate del 40% e le assenze del 25%. Insomma, qualcosa funziona e molto sta cambiando. Tanto da fare prendere a Eton, appunto, la stessa decisione. In giro per il mondo sono troppi i casi di giovani con attacchi di panico, ansia, depressione. Anche perché a loro viene dato uno strumento, ma non le regole per usarlo. E l’utilizzo eccessivo fa male, come tutte le cose.
Guardando bene il fenomeno ci si accorge che i bambini delle classi socio-economiche inferiori passano molto più tempo attaccati agli smartphone e iniziano da più piccoli, rispetto ai loro coetanei benestanti. Tutto questo trova una spiegazione se si pensa che questi bambini hanno meno possibilità di accedere ad attività extrascolastiche e passano così molto più tempo al cellulare. I loro genitori sono meno propensi a imporre loro limiti di tempo giornalieri da passare davanti allo schermo. Oltre che non essere del tutto a conoscenza dei rischi dell’uso eccessivo del telefono.
Se poi si tratta di genitori single o lavoratori, spesso sono anche meno in grado di controllare quanto tempo i figli passano davanti agli schermi. Secondo le statistiche di Smartphone Free Childhood, i danni causati dagli smartphone colpiscono maggiormente le famiglie meno abbienti: in media passano ogni giorno il doppio del tempo davanti agli schermi e hanno il doppio delle probabilità di subire minacce online. Ecco perché iniziative come quelle appena descritte (del ritorno ai vecchi cellulari, come i Nokia) come quella di Eton sono più facili da applicare in College dove gli alunni soggiornano a tempo pieno, giorno e notte, piuttosto che in scuole dove trascorrono sei o sette ore al giorno e sono sottoposti a regole meno stringenti. Ma qualcosa sembra stia cambiando. Chissà…
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