Questo venerdì, Amazon ha annunciato la riduzione dei posti di lavoro nella sua unità di assistente vocale Alexa, citando il cambiamento delle priorità aziendali e una maggiore attenzione all’intelligenza artificiale generativa.
Secondo l’e-mail inviata ai dipendenti, i tagli interessano diverse centinaia di persone che lavorano nel reparto dedicato ad Alexa. Una portavoce, tuttavia, non ha voluto precisare il numero esatto dei dipendenti interessati.
Cambiamenti all’orizzonte e Alexa rimane indietro
“Stiamo spostando alcuni dei nostri sforzi per allinearci meglio alle nostre priorità aziendali e a ciò che sappiamo essere più importante per i clienti, il che include la massimizzazione delle nostre risorse e degli sforzi incentrati sull’intelligenza artificiale generativa“, ha dichiarato nell’e-mail Daniel Rausch, vicepresidente di Alexa e Fire TV.
“Questi cambiamenti ci stanno portando a interrompere alcune iniziative“.
Non sono gli unici tagli di questo mese
In questo mese Amazon ha effettuato dei tagli in diverse divisioni, tra cui quella della musica e dei giochi e alcuni ruoli nelle risorse umane.
Sebbene la maggior parte dei posti di lavoro colpiti siano stati assegnati alla divisione dispositivi, alcuni lavoravano su prodotti legati ad Alexa in un’altra unità, ha dichiarato la portavoce.
Molte aziende stanno spostando risorse verso l’IA generativa, che può creare codice software e lunghe risposte testuali da brevi richieste.
La paura che Alexa non riesca a tenere il passo
Alexa è un assistente vocale che può essere utilizzato per impostare timer, fare ricerche, riprodurre musica o come hub di automazione domestica.
A settembre le testate del settore hanno riferito che il morale della divisione dispositivi aveva sofferto per le preoccupazioni legate a quella che alcuni consideravano una debole pipeline di prodotti.
In particolare, persone a conoscenza della questione hanno sottolineato come l’assistente vocale Alexa, ormai vecchio di quasi dieci anni, non sia riuscito a tenere il passo nell’era dell’intelligenza artificiale generativa.
Il quadro del reparto Devices and Services non è positivo
All’epoca Amazon aveva dichiarato che “suggerire che alcuni aneddoti dipingano un quadro della realtà per un’organizzazione così grande e diversificata come Devices and Services non è accurato” e che era convinta dei suoi prodotti.
Ma la stessa azienda ha poi dichiarato che la sua attività di dispositivi e servizi non è redditizia, senza fornire cifre.
David Limp se ne va da Amazon dopo 13 anni
Solo il mese scorso l’unità dispositivi ha avuto un nuovo capo, Panos Panay, che è entrato in azienda da Microsoft, sostituendo David Limp, un veterano di 13 anni che lascerà l’azienda alla fine di quest’anno per dirigere la società missilistica Blue Origin del fondatore di Amazon Jeff Bezos.
Difficile ricavare profitti da Alexa
Amazon ha faticato a generare profitti da Alexa, che molti utilizzano attraverso gli altoparlanti Echo o gli schermi video.
La maggior parte degli sforzi per trarne profitto si sono concentrati sulla facilitazione degli acquisti da Amazon.com.
I prodotti dell’assistente vocale del rivenditore online di Seattle sono in concorrenza con le offerte di Alphabet e Apple.
Picco di assunzioni in pandemia, e poi un’ondata di tagli
Nell’ultimo anno Amazon ha tagliato più di 27.000 posti di lavoro in tutta l’azienda, nell’ambito di un’ondata di licenziamenti nel settore tecnologico statunitense dopo che l’industria aveva assunto molte persone durante la pandemia.
Gli ultimi tagli arrivano anche se Amazon ha registrato un utile netto nel terzo trimestre che ha superato di gran lunga le stime degli analisti e ha previsto un fatturato per l’ultimo trimestre dell’anno più o meno in linea con le aspettative. Il quarto trimestre è il più cruciale per Amazon, in quanto comprende lo shopping natalizio.
Rimane qualche speranza sul futuro di Alexa
Nell’e-mail, Rausch ha dichiarato di essere ottimista riguardo ad Alexa.
“Incorporare un nuovo modello linguistico di grandi dimensioni in un’intelligenza artificiale personale a comando vocale è stata e continua a essere un’enorme sfida scientifica e ingegneristica“, ha scritto, usando un altro termine per indicare l’intelligenza artificiale generativa.
Non c’è troppa scelta se sei un colosso tech
È chiaro – in quanto fondamentalmente indispensabile nel campo dominato dalle big tech – che Amazon voglia puntare sui settori che più si allineano con l’anno che stiamo vivendo, e coi progetti di punta dei competitor.
Come è chiaro che la priorità rimanga sempre, purtroppo per i dipendenti, l’andare incontro alle esigenze, i desideri, persino i capricci degli utenti. Gli stessi di cui una volta Amazon si prendeva cura tramite Alexa.