Nel futuro il modo di degustare il vino potrebbe essere completamente differente da come lo abbiamo conosciuto finora. Come? Grazie agli e-nose, i nasi elettronici, e alla loro tecnologia in grado di valutare la qualità del vino rosso. A portare alla luce questa scoperta, una ricerca pubblicata su Sensors, condotta dagli scienziati del dipartimento di ingegneria elettrica, matematica e scienze presso l’Università di Gävle in Svezia, in collaborazione con i ricercatori dell’Institute, Campus Gandia, Universitat Politècnica de València (IGIC). “L’uso dell’intelligenza artificiale aumenta ogni giorno il potenziale del naso elettronico”, ha dichiarato a proposito José Chilo, ricercatore in ingegneria elettrica presso l’Università di Gävle.
Ma come sono composti questi nasi elettronici? Non solo da sensori, ma anche da un sistema capace di elaborare il segnale, e da un secondo sistema di analisi capace di identificare le sostanze con un metodo molto simile a quello dell’olfatto umano.
La tecnologia che sta alla base del naso elettronico, tuttavia, non è nuova. Lo stesso José Chilo l’ha studiata per oltre vent’anni, in collaborazione con il KTH Royal Institute of Technology in Svezia, sviluppando – inoltre – un modello capace di stabilire se l’acqua sia potabile, o meno. La tecnologia è stata infatti utilizzata per diversi scopi: ad esempio per individuare esplosivi, o determinare se una persona è affetta da una malattia grave. Quest’ultima versione, sviluppata in collaborazione con ricercatori spagnoli, si focalizza sul vino. Nello specifico, sul livello di acido acetico nel vino rosso. Questo è presente, in bassi livelli, in tutti i vini, e si forma quando l’alcool si ossida: nonostante ciò, la concentrazione di quest’acido può diventare troppo alta sia quando il vino invecchia troppo – e rischia per questo di diventare imbevibile -, che durante la vinificazione stessa. Cosa fa dunque l’e-nose? Misura come, nel tempo, il contenuto di acido acetico in un vino cambia. Inoltre, presenta non solo un software migliorato, ma anche un nuovo componente che soffia aria nei sensori.
“Aggiungendo ossigeno, i nostri risultati sono diventati migliori e più affidabili, poiché l’ossigeno rilascia sostanze dal vino. Si può paragonare a quando un sommelier arieggia il vino prima della degustazione”, ha dichiarato Chilo. Grazie alla sua tecnologia, il naso elettronico è più veloce e affidabile rispetto alla ‘tradizionale degustazione’. “Eventualmente, l’analisi chimica può fornire un risultato ancora più accurato, ma gli svantaggi sono che è più lenta e costa di più. L’e-nose fornisce risposte più rapide sulla qualità del vino”, ha continuato Chilo. Destinato alla vinificazione, il naso elettronico è un prototipo che, ad esempio, potrebbe essere impiegato anche per valutare la qualità di un vino invecchiato. “Se svilupperemo ulteriormente questo metodo, sarà in grado di identificare i componenti essenziali di un vino. Utilizzando l’intelligenza artificiale, stiamo migliorando la tecnologia ogni giorno”, ha concluso Chilo.
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