In che cosa consiste l’ultima novità lanciata da OpenAI che permette di dare suggerimenti e intervenire direttamente su un testo
L’introduzione di Canvas, la nuova funzionalità beta di OpenAI per ChatGPT, rappresenta un importante passo avanti nella continua evoluzione dell’intelligenza artificiale generativa. Canvas oromettedi rivoluzionare il modo in cui utenti e AI collaborano su progetti di scrittura e programmazione. Con questa nuova interfaccia, OpenAI sembra voler andare oltre il tradizionale formato di domanda e risposta che ha caratterizzato finora l’interazione con il suo chatbot, offrendo agli utenti un’esperienza più dinamica e interattiva.
Cos’è Canvas e come funziona?
Il nome “Canvas” è evocativo: rappresenta una sorta di “tela” su cui l’utente può lavorare insieme all’AI, modificando, aggiungendo e rielaborando contenuti in tempo reale. L’interfaccia si apre in una finestra accanto alla classica chatbox di ChatGPT, permettendo agli utenti di scrivere, copiare o creare progetti che possono essere successivamente perfezionati in collaborazione con l’intelligenza artificiale. Durante una dimostrazione tenuta prima del lancio, Daniel Levine, il product lead di OpenAI, ha illustrato come Canvas potrebbe migliorare la collaborazione tra esseri umani e AI, rendendo il processo di scrittura e programmazione più “naturale”.
Uno degli aspetti più innovativi di Canvas è la sua capacità di salvare versioni multiple di un progetto, consentendo all’utente di tornare a una bozza precedente in qualsiasi momento. Questo può essere particolarmente utile per chi lavora a documenti complessi o progetti a lungo termine, poiché permette di gestire in modo efficace le modifiche senza perdere traccia delle versioni precedenti. Durante la dimostrazione, Levine ha mostrato come Canvas possa essere utilizzato per migliorare un testo esistente: ha selezionato una porzione di testo e ha chiesto a ChatGPT di apportare modifiche specifiche, che l’AI ha eseguito direttamente o commentando i punti critici.
Un altro aspetto interessante è che gli utenti possono disattivare l’opzione di addestramento del modello nelle impostazioni, proteggendo così i propri dati personali e impedendo che i contenuti inseriti vengano utilizzati per migliorare i futuri modelli di OpenAI. Questo è un passo importante per garantire la privacy e la sicurezza delle informazioni caricate, rispondendo alle preoccupazioni che molti utenti potrebbero avere riguardo all’utilizzo dei loro dati.
Un passo verso gli agenti AI
Canvas rappresenta molto più di una semplice evoluzione dell’interfaccia di ChatGPT. Si inserisce in un contesto più ampio di innovazioni legate all’intelligenza artificiale, avvicinando OpenAI al concetto di agenti AI. Kevin Weil, l’attuale responsabile dei prodotti di OpenAI, ha sottolineato che il 2025 potrebbe essere l’anno in cui gli agenti AI entreranno nel mainstream. Questi agenti non solo saranno in grado di assistere gli utenti in compiti specifici, ma avranno la capacità di eseguire attività in modo autonomo, riducendo l’intervento umano.
Un primo tentativo in questa direzione è stato fatto l’anno scorso con l’introduzione dei plugin di ChatGPT, che consentivano agli utenti di fare prenotazioni su piattaforme come Expedia o OpenTable. Tuttavia, questi plugin sono stati successivamente sostituiti dai più limitati GPT personalizzati, che offrono una gamma di funzionalità ridotta ma più controllata. Con Canvas, sembra che OpenAI stia cercando di colmare il divario tra i chatbot tradizionali e gli agenti AI, fornendo agli utenti strumenti che possono non solo rispondere a domande, ma prendere decisioni in modo proattivo.
Ad esempio, durante una delle dimostrazioni, ChatGPT ha effettuato modifiche a un progetto in una parte diversa da quella richiesta dall’utente. Questo suggerisce che l’intelligenza artificiale sta acquisendo la capacità di interpretare il contesto più ampio di un progetto e agire in modo indipendente, un segnale evidente dell’evoluzione verso sistemi AI sempre più complessi e capaci.
Le sfide e le opportunità di Canvas
Nonostante le molteplici opportunità offerte da Canvas, ci sono ancora alcune sfide da superare. Uno dei punti critici riguarda la qualità delle modifiche e dei suggerimenti forniti dall’AI. Mentre per molti utenti potrebbe essere utile avere un feedback sintetico e immediato, la versione beta di Canvas potrebbe non essere in grado di sostituire completamente l’occhio critico di un editor umano. Il prodotto, al momento, si rivolge a coloro che non hanno accesso a collaboratori professionisti, ma nel lungo termine potrebbe evolvere in uno strumento capace di fornire un’assistenza sempre più precisa e utile.
Inoltre, la recente partenza di alcune figure chiave coinvolte nello sviluppo di Canvas, come John Schulman, Mira Murati e Barret Zoph, ha sollevato qualche preoccupazione sull’impatto che questi cambiamenti potrebbero avere sul futuro della piattaforma. Nonostante ciò, OpenAI ha confermato il proprio impegno nel continuare a sviluppare e perfezionare gli strumenti software legati all’intelligenza artificiale, puntando a mantenere il proprio ruolo di leadership nel settore.