Un nuovo contendente si inserisce di prepotenza nell’universo dell’intelligenza artificiale: Mark Zuckerberg è pronto a lanciare AGI, una IA open source che si propone di eguagliare l’intelligenza degli esseri umani. L’intelligenza artificiale generale rappresenta il prossimo passo ambizioso che tutti i partecipanti a questa rivoluzione stanno cercando di realizzare. Anche OpenAI ha già condiviso alcune informazioni sul suo enigmatico progetto Q*. Nel frattempo Demis Hassabis, responsabile di DeepMind presso Google, sostiene che mancano meno di dieci anni alla realizzazione di questa tecnologia. Il termine “generale” suggerisce già la sua natura definitiva e allo stesso tempo ambigua. Ma vediamo nello specifico tutte le caratteristiche di AGI.
La rivoluzione dell’intelligenza artificiale: ecco tutto quello che bisogna sapere a proposito di AGI
Attualmente, il concetto di intelligenza artificiale generale (AGI) manca di una definizione pratica e rappresenta più un’idea teorica che concreta. Open AI ha introdotto l’acronimo AGI, indicando un sistema automatizzato in grado di eseguire compiti con maggiore efficacia rispetto agli esseri umani. Mark Zuckerberg non fornisce ancora dettagli specifici sul suo progetto AGI né chiarisce modalità e tempistiche. Egli sottolinea l’importanza dell’ampia definizione dell’AGI, abbracciando diverse capacità, inclusa la capacità di ragionare e avere intuizioni.
L’ambizione dell’AGI è stata inizialmente introdotta da Mark Gubrud nel 1997 e successivamente ripresa nel 2022 da Shane Legg e Ben Goertzel. Questo termine si riferisce a un tipo di intelligenza artificiale che può elaborare informazioni come un cervello umano o addirittura superarne le capacità. L’AGI dovrebbe svolgere compiti umani con qualità paragonabili, comprendere contesti ed emozioni, adattarsi a nuove situazioni e apprendere in modo continuo.
I progressi verso l’AGI includono progetti come Q* di Open AI, che mira a sviluppare un’apprendimento aperto e continuo, e iniziative come Gemini di Google per migliorare la comprensione del linguaggio. Anche Mark Zuckerberg sta contribuendo con progetti come Llama 2 e Llama 3, il primo focalizzato sul linguaggio e il secondo in fase di addestramento per creare codice. Sebbene non si sia ancora raggiunta un’intelligenza artificiale generale completa, i ricercatori stanno gradualmente avvicinandosi a questo ambizioso obiettivo.
Mark Zuckerberg utilizza il termine “open source” per definire l’accessibilità del modello a tutti gli sviluppatori, sottolineando il vantaggio competitivo e un aspetto etico dietro questa scelta. La sua visione riflette la sfida di evitare la concentrazione del potere, affermando che rendere gli strumenti più aperti contribuisce a mitigare problemi legati alla disparità di accesso alle opportunità e al valore. Questa prospettiva si collega anche all’idea di evitare la centralizzazione del potere in mani limitate, simile alla dinamica delle piattaforme sociali. L’obiettivo di standardizzare lo sviluppo dell’IA, reso aperto da Meta, può ampliare la sua influenza sull’ecosistema, secondo The Verge.
Meta ha fatto notevoli progressi nel campo dell’AGI con il rilascio di Llama 2, un ampio modello di linguaggio che può generare codice, tradurre lingue e fornire risposte informative. Questo modello generativo è stato addestrato su un vasto dataset di testo e codice, consentendo svariate applicazioni, inclusa la generazione di testi creativi, la traduzione di lingue e la risposta a domande informativamente. L’attenzione più ampia di Meta sull’AGI è stata stimolata dal successo di Llama 2, e attualmente, l’azienda sta impegnandosi nell’addestramento di Llama 3, mirando a dotarlo della capacità di generare codice. Parallelamente, Llama 3, simile al nuovo modello Gemini di Google, si focalizza su avanzate capacità di ragionamento e pianificazione.