Il penetration test (PT) è una forma di valutazione della sicurezza informatica che simula un attacco al sistema o alla rete di un’azienda. Questo tipo di test mira a identificare eventuali vulnerabilità e a fornire soluzioni per migliorare la sicurezza. Attraverso l’uso di tecniche avanzate e metodologie specifiche, i penetration tester lavorano per replicare gli scenari che potrebbero essere sfruttati da un attaccante malintenzionato. Esploriamo in dettaglio i penetration test, il loro scopo e l’importanza di questa pratica nella protezione dei dati e della sicurezza informatica.
I penetration test possono essere eseguiti su diversi obiettivi, quali reti, sistemi singoli, applicazioni web, database, dispositivi IoT e OT. Essi rappresentano una parte importante nella gestione della sicurezza informatica, poiché forniscono una valutazione obiettiva e affidabile. I risultati di un test di penetrazione possono aiutare a individuare e correggere eventuali debolezze, prima che diventino un problema reale.
In più, i penetration test, possono verificare la risposta dei sistemi di difesa in caso di attacchi. Un aspetto importante, perché gli attacchi informatici sono sempre più comuni e sofisticati.
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (General Data Protection Regulation, GDPR) stabilisce standard rigorosi per la protezione dei dati personali dei cittadini dell’Unione Europea e richiede alle aziende di adottare misure adeguate per garantire la sicurezza.
Il PT è uno strumento valido anche dal punto di vista della compliance normativa. Le aziende che eseguono regolarmente i test di penetrazione sono in grado di dimostrare il loro impegno per la protezione dei dati e possono avere maggiori probabilità di evitare sanzioni in caso di violazioni.
La durata e la difficoltà del test possono variare in base alla dimensione e alla complessità del sistema o della rete che si desidera verificare.
Le fasi in cui si articola sono:
Tipicamente un PT non causa alcun danno o interruzione ai sistemi ed ai suoi utenti e, il tester, si attiene scrupolosamente alle indicazioni concordate con il committente ad inizio lavori.
In base alla quantità di informazioni disponibili sul target, il nome attribuito al test può essere:
Inoltre, in riferimento al punto da cui viene eseguito il test, si parla di PT:
Il Blind Penetration Test viene eseguito senza che il team di sicurezza o l’amministratore di sistema sappiano che il test sta avvenendo. Simula un attacco vero e proprio e consente di valutare la sicurezza del sistema in condizioni reali.
Il blind penetration test viene eseguito senza alcuna conoscenza preventiva del sistema o della rete che viene testata. Il tester si basa solo su informazioni pubblicamente disponibili.
A differenza del Blind Penetration Test, il Double-Blind Penetration Test viene eseguito senza che nessuno all’interno dell’organizzazione sappia che il test sta avvenendo, inclusi il gruppo di sicurezza e l’amministratore di sistema.
L’obiettivo del Web Application Penetration Test è quello di identificare eventuali debolezze nella sicurezza delle applicazioni web, come vulnerabilità nel codice, problemi di configurazione, falle di sicurezza nella gestione dei dati e altri problemi che potrebbero essere sfruttati da un attaccante per accedere ai dati sensibili o compromettere il sistema.
Questo tipo di test viene eseguito utilizzando strumenti automatizzati e metodi manuali. Il tester può utilizzare tecniche come SQL Injection, cross-site scripting (XSS) e cross-site request forgery (CSRF).
È chiaro che ogni tipologia di test presenta i propri pro e contro, la selezione dipende dagli obiettivi specifici di sicurezza dell’organizzazione e dal contesto del test. In generale, il black-box è considerato il più rappresentativo e utile per simulare gli attacchi provenienti dal mondo esterno.
Esistono vari standard e metodologie che garantiscono che il test di penetrazione sia autentico e copra ogni aspetto importante. La scelta del metodo più adatto dipende dalle esigenze specifiche di ogni organizzazione:
Le organizzazioni che trattano informazioni personali di cittadini Europei devono ottemperare ai dettami del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati personali EU 679/2016).
L’articolo 24 definisce le responsabilità del titolare del trattamento e impone la necessità di implementare misure tecniche e organizzative adeguate a garantire che il trattamento dei dati personali sia effettuato in conformità con i principi del GDPR. Inoltre, richiede esplicitamente che il titolare del trattamento sia in grado di dimostrarlo.
I test di vulnerabilità sono elencati anche tra le misure di sicurezza elencate dall’articolo 32.
L’articolo 74 recita che il titolare del trattamento, nel mettere in atto le misure adeguate alla propria specifica situazione, è tenuto a dimostrare la loro efficacia.
Per queste ragioni, è appropriato e fortemente consigliato sottoporre le infrastrutture IT a verifiche periodiche.
I Penetration Tests costituiscono un investimento importante per la valutazione e il miglioramento della sicurezza dei sistemi informatici. Per riportare risultati attendibili, è importante che vengano condotti da professionisti esperti. Dovrebbero essere considerati una parte integrante delle misure di sicurezza delle organizzazioni.
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