Ecco 8 cose da sapere su DeepSeek, l’app cinese che sta facendo parlare di sé in tutto il mondo
Il panorama dell’intelligenza artificiale sta attraversando un momento di grande fermento: una nuova app cinese sta facendo tremare le fondamenta dei colossi tecnologici occidentali. DeepSeek, l’intelligenza artificiale sviluppata dalla startup cinese con lo stesso nome, ha fatto il suo debutto nel gennaio 2025 con il chatbot R1, ottenendo un successo travolgente in tempi record. Ecco 8 cose da sapere.
1. Costo di sviluppo sorprendentemente basso
Quando si parla di intelligenza artificiale, i nomi più noti come OpenAI e Meta sono sinonimo di investimenti miliardari e tecnologie all’avanguardia. Tuttavia, DeepSeek ha fatto parlare di sé anche per un motivo più sorprendente: il suo costo di sviluppo. Sebbene la cifra esatta vari a seconda delle fonti, è stato inizialmente riportato che la startup avrebbe speso solo 5,6 milioni di dollari per creare il suo modello linguistico.
Questa somma risulta irrisoria se paragonata ai miliardi investiti dalle multinazionali statunitensi. Secondo alcune voci, tuttavia, il costo effettivo sarebbe stato superiore, ma comunque ben al di sotto dei livelli di spesa di altre big tech.
2. L’eccellenza tecnica a un prezzo contenuto
Nonostante il costo relativamente basso, DeepSeek ha sviluppato un’intelligenza artificiale sorprendentemente sofisticata. L’app è in grado di rispondere a domande, generare testi, spiegare concetti complessi e persino scrivere codici. Questi risultati sono stati ottenuti grazie a un mix di tecniche avanzate di machine learning e a un hardware che, pur non essendo tra i più costosi, ha permesso di ottenere performance di alto livello. Le voci circolano anche su un possibile utilizzo della “distillazione” di modelli più grandi, un processo che consente di ridurre i costi di sviluppo sfruttando i risultati già ottenuti da modelli precedenti.
3. La sicurezza e la privacy
Un aspetto che ha sollevato molte preoccupazioni riguarda la gestione dei dati da parte di DeepSeek. L’intelligenza artificiale raccoglie una vasta gamma di informazioni sugli utenti, tra cui la cronologia delle conversazioni e le informazioni sul dispositivo. Tali dati vengono archiviati su server situati in Cina, il che ha alimentato il timore che le autorità cinesi possano avere accesso a queste informazioni. L’app, infatti, ha ricevuto critiche per la sua gestione della privacy, tanto che alcuni esperti consigliano di creare un indirizzo email apposito per usarla, al fine di proteggere i dati sensibili.
4. La censura
Un altro aspetto controverso riguarda la censura implementata nell’app. Come già accaduto con altre piattaforme cinesi, DeepSeek evita di rispondere a domande relative a eventi politicamente sensibili, come la repressione delle proteste di Piazza Tiananmen del 1989. Questo ha sollevato non poche critiche, specialmente in occidente, dove la libertà di espressione è considerata un valore fondamentale. Tuttavia, grazie alla natura open-source del progetto, molti utenti hanno trovato il modo di aggirare la censura, eseguendo il modello su server locali e modificando i parametri per rimuovere le restrizioni imposte.
5. La concorrenza con ChatGPT
DeepSeek ha attirato molta attenzione anche per il suo potenziale competitivo con ChatGPT di OpenAI. Mentre i modelli di OpenAI e altre aziende come Meta richiedono abbonamenti a pagamento, DeepSeek è gratuito. Questo lo rende particolarmente interessante per un ampio pubblico di utenti, dai professionisti della tecnologia agli studenti, che possono accedere senza costi alle capacità di un’IA avanzata. Nonostante le critiche alla privacy e alla censura, l’app ha già ottenuto milioni di download, anche negli Stati Uniti, dove le sue performance sono state apprezzate.
6. Un’IA che può essere eseguita localmente
Un altro aspetto affascinante di DeepSeek è la possibilità di eseguire il modello localmente su un PC. Per chi fosse interessato a far girare il software a casa propria, l’investimento iniziale è relativamente contenuto, con un costo di circa 6.000 dollari per l’hardware necessario. Si tratta di una scelta che potrebbe attrarre gli appassionati di tecnologia e gli sviluppatori, ma che pone anche interrogativi sulla gestione della sicurezza e della privacy.
7. L’ascesa della Cina nel campo dell’IA
Il successo di DeepSeek segna un’importante tappa nell’ascesa della Cina come potenza mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale. Nonostante le restrizioni imposte dagli Stati Uniti sulle esportazioni di chip avanzati, la Cina sta riuscendo a sviluppare modelli sempre più sofisticati, guadagnandosi una fetta consistente del mercato globale dell’IA. Con il 36% dei modelli di IA generativa provenienti dalla Cina, il paese si conferma il secondo attore mondiale dopo gli Stati Uniti. Se la tendenza dovesse continuare, potremmo assistere a una ridefinizione dei ruoli nel settore dell’intelligenza artificiale.
8. La questione geopolitica
Le implicazioni geopolitiche di DeepSeek non si limitano alla questione della censura. Il suo rapido successo e il suo basso costo di sviluppo potrebbero rappresentare una minaccia per le aziende tecnologiche americane, che stanno già affrontando sfide per quanto riguarda l’accesso alle tecnologie avanzate, come i chip grafici di ultima generazione. Inoltre, la crescente presenza della Cina nel settore potrebbe influenzare le dinamiche di mercato, con possibili ripercussioni anche sui regolamenti internazionali riguardanti l’IA.
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