Anche se è passato ormai qualche anno dall’inizio della sua distribuzione globale, agli occhi di molti il 5G continua a sembrare una tecnologia di nuova generazione che resterà insuperata ancora per parecchio tempo. Questa percezione potrebbe essere influenzata dalla diffusione incompleta delle reti di quinta generazione, che, di fatto, non sono ancora presenti in modo massiccio in alcune nazioni. Rispetto al 2019 si è comunque passati da 5.000 località coperte a 84.000, un balzo in avanti significativo e che fa pensare che nel prossimo futuro il divario tra i vari Paesi diventerà ancora più ridotto. Nel frattempo, però, le ricerche sulle nuove tecnologie non smetteranno di fare degli importanti passi avanti, come dimostrato dai recenti test sul 6G condotti in Giappone.
Potrebbe sembrare davvero troppo presto per pensare al 6G, eppure le reti di sesta generazione sono in sviluppo già dal 2018 e sul mercato sono presenti varie aziende che stanno facendo il possibile per arrivare a un’implementazione della tecnologia nel minor tempo possibile, concentrandosi soprattutto sulle potenzialità offerte in termini di ampliamento della larghezza di banda. In Giappone la compagnia di telecomunicazioni NTT, l’operatore DOCOMO e le società NEC e Fujitsu hanno unito le forze per realizzare un prototipo wireless che utilizza bande ad alta frequenza tra 100 e 300 GHz capace di trasferire i dati a 100 Gbps.
Una simile velocità è dieci volte superiore a quella offerta dal 5G, nonché centinaia di volte maggiore della velocità media effettiva raggiunta da un qualsiasi smartphone 5G di fascia media. Per capire l’importanza di questo balzo in avanti non bisogna fare altro che effettuare un confronto con i dati del 2023, dai quali emerge che la velocità media di download e upload in 5G nel mondo era pari rispettivamente a 207,42 Mbps e 19,90 Mbps. A stupire è anche la stabilità del 6G, che supera i 100 metri.
Per quanto i risultati del test condotto in Giappone siano impressionanti, sarà necessario pazientare ancora alcuni anni prima di assistere all’effettivo debutto del 6G (Nokia ritiene che potrebbe verificarsi entro il 2030). Al momento l’hardware necessario per garantire il trasferimento ultra-veloce e dei dati è ancora troppo ingombrante e dispendioso, dunque sarà necessario parecchio lavoro per superare questi limiti e arrivare alla “forma definitiva” dell’erede del 5G.
Oltre a migliorare la velocità di download e upload, le reti di sesta generazione, grazie all’ampia larghezza di banda messa a disposizione, permetteranno a un numero sempre maggiore di dispositivi di connettersi in contemporanea, arrivando forse a risolvere il modo definitivo l’annoso problema della congestione della rete. Se tutto andrà come previsto, non si rischierà più di non riuscire a connettersi a internet durante un concerto, una partita di calcio o qualsiasi altro evento affollato. Ancor più di quanto avvenuto con il 5G, il 6G potrebbe rendere la connessione Wi-Fi obsoleta e portare, poco per volta, al suo addio definitivo (almeno in alcuni contesti). Ma qui si entra nel campo delle pure speculazioni, soprattutto perché entro il 2030 potrebbe verificarsi altri cambiamenti nel campo della connettività.
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