L’incubo per ogni nativo – e appassionato – digitale sta forse diventando realtà? Da mesi si vocifera che Meta, l’imponente colosso del mondo digital di proprietà di Mark Zuckerberg, cui fanno capo, tra gli altri Facebook e Instagram, avesse intenzione di rendere a pagamento le due piattaforme di condivisione social più famose e diffuse di sempre. E ora, sembra che la notizia sia giunta a una sua concretizzazione. O quasi.
Infatti, nei giorni scorsi, i portavoce dell’azienda di Zuckerberg hanno confermato la volontà di diffondere una modalità di abbonamento per Facebook e Instagram tramite cui, mediante il pagamento di un canone mensile, gli utenti potranno usufruire della piattaforma senza inserzioni pubblicitarie. Da un lato una grande notizia per chi non ne può più di scrollare la sua bacheca facendo slalom tra i post sponsorizzati. Dall’altro, una grande paura per chi teme di dovere pagare per accedere al suo profilo – e sbirciare in quello altrui. Ma davvero Instagram è Facebook non saranno più gratis? Scopriamo insieme i dettagli della notizia che fa tremare il Web.
Le comunicazioni ufficiali di Meta
“A seconda che si scelga di attivare l’abbonamento sul web o da mobile, il costo sarà rispettivamente di 9,99 euro al mese sul web o di 12,99 euro al mese su iOS e Android. Indipendentemente da dove si effettui l’acquisto, l’abbonamento sarà valido per tutti gli account Facebook e Instagram collegati al Centro gestione account dell’utente. Fino all’1 marzo 2024, l’abbonamento iniziale sarà valido per tutti gli account collegati al Centro gestione account dell’utente. Dall’1 marzo 2024 in poi, per ogni ulteriore account inserito nel Centro gestione account dell’utente, si applicherà un costo aggiuntivo di 6 euro al mese al mese per gli abbonamenti sottoscritti sul web, e di 8 euro al mese per quelli attivati su iOS e Android.
Con questo comunicato, i vertici di Meta, capitanata da Mark Zuckerberg, hanno ufficializzato l’introduzione di un abbonamento a pagamento per la fruizione di Instagram e Facebook senza inserzioni pubblicitarie. Secondo quanto divulgato, e tratta di una versione che verrà rilasciata a partire da questo novembre nei Paesi dell’Unione Europea, dello Spazio Economico Europeo e in Svizzera. Ma come si è arrivati a una simile decisione? E come mai il diretto interessato è l’etere europeo?
Per stessa ammissione dei portavoce della società colosso del Web, il rilascio di una versione a pagamento di Instagram e Facebook in EU si inserisce in una chiara risposta alle strette normative locali sulla privacy e sulla gestione dei dati degli utenti. In particolare, nel comunicato sopra citato, i portavoce di Meta fanno riferimento alla sentenza C-252/21 del 4 luglio 2023, tramite cui la quale la Corte di Giustizia Europea ha posto dei forti limiti alle attività dell’azienda in tema di trattamento dei dati. A causa di questa sentenza, infatti, le piattaforme del gruppo Meta hanno dovuto rivedere parzialmente la propria strategia di marketing, basata sul finanziamento tramite pubblicità on-line.
Non stupisce la decisione di Zuckerberg e soci di rendere a pagamento l’utilizzo di Facebook e Instagram senza pubblicità se si prende in considerazione la stretta della Corte di Giustizia Europa sulla modalità di gestione dell’enorme mole di dati collezionato da Meta sui suoi utenti. Specialmente per quanto riguarda le informazioni rilasciate in fase di registrazione o i cookies arrivati durante la navigazione, sia internamente sia esternamente ai servizi forniti dalle piattaforme del gruppo. Fino ad ora, la società aveva cercato di rigettare le accuse di profilazione e utilizzo illecito dei dati appellandosi alle condizioni generali d’uso a cui gli utenti devono aderire durante la fase di iscrizione. Ma, a quanto pare, adesso Meta ha deciso di rendere ancora più chiara la sua posizione, tutelandosi con una forma di registrazione a pagamento. E su questo cosa ha da dire l’Unione Europea?
“Anche se non esiste una norma in Europa che vieti alle aziende di monetizzare i propri servizi attraverso la pubblicità, questo deve avvenire nel pieno rispetto delle norme vigenti sulla pubblicità personalizzata e sul tracciamento degli utenti”: ha spiegato il portavoce della Commissione europea, Tim McPhie. A rimanere centrale nell’ottica dei giuristi europei è la tutela e la privacy degli utenti.
“Qualsiasi azienda che voglia fornire servizi nel mercato interno europeo è libera di farlo, purché rispetti i valori e le regole europee, tra cui la protezione dei dati personali, garantendo mercati equi e aperti e un livello elevato della tutela dei consumatori”, ha ribadito il portavoce, precisando che la scelta della società di Mark Zuckerberg è “aziendale” e che la valutazione della sua conformità alle linee sancite nel Regolamento Generale UE sulla Protezione Dei dati (GDPR) è tutelato dal Garante della privacy.
Facebook e Instagram si pagano? Non per tutti
Quindi, niente più illazioni: Facebook e Instagram saranno davvero a pagamento in Europa. Ma solo per chi deciderà di attivare l’abbonamento per ottenere una fruizione delle piattaforme libera dalle pubblicità. Una mossa che ricorda molto la divisione degli abbonamenti rivista da Netflix nei mesi scorsi, che ha diviso tra opzioni standard – con pubblicità – e opzioni premium – senza pubblicità.
Infatti, come ha ribadito più volte lo stesso Mark Zuckerberg, pagare non sarà obbligatorio per tutti. Agli utenti europei rimane in ogni caso la possibilità di continuare a utilizzare gratuitamente Facebook e Instagram, esattamente come prima, accettando di condividere con tali piattaforme i propri dati al fine di ricevere annunci pubblicizzati profilati in base alle proprie preferenze.
Ed è proprio qui che emerge la ratio che ha portato alla decisione di istituire abbonamenti per Instagram è Facebook. Infatti, l’introduzione di piani a pagamento giustifica il fatto che tutti gli utenti che vorranno continuare a utilizzare gratis gli account su entrambe le piattaforme – e si stima che saranno la maggioranza degli iscritti totali in Europa – accettino tacitamente l’utilizzo dei propri dati personali da parte della società di Zuckerberg, con buona pace dell’attenzione del garante della privacy UE. Dunque, seguendo le linee guida tracciate dalla società colosso del Web, la scelta di concretizzare gli abbonamenti a pagamento di Facebook e Instagram avrebbe come obiettivo cercare di scongiurare qualsiasi futura accusa in merito alla modalità di gestione dei dati degli utenti, senza volere lucrare invece sulle sottoscrizioni. Un botta e risposta degno di una telenovela. Che sia la fine definitiva della faida Zuckerberg vs Unione Europea?
“Crediamo fermamente in una internet gratuita supportata dagli annunci e continueremo a offrire l’accesso gratuito ai nostri prodotti e servizi indipendentemente dalle diverse disponibilità economiche – si legge in una nota di Meta – Ci impegniamo a mantenere le informazioni delle persone private e sicure, ai sensi delle nostre normative e del Regolamento Ue sulla protezione dei dati”.