Dallo scorso giovedì, i cittadini europei hanno ottenuto la possibilità di iscriversi a Threads, il nuovo social network gestito da Meta, l’azienda dietro Facebook, WhatsApp e Instagram.
L’emergere di Threads è stato considerato da molti come un’alternativa a Twitter, soprattutto dopo l’acquisizione della piattaforma da parte di Elon Musk, evento che ha suscitato disappunto in molti utenti.
Una delle prime dichiarazioni fatte da Threads ha suscitato curiosità e confusione tra gli iscritti: il social network si proclama parte del “fediverso”. Questo termine è un concetto già esistente da oltre un decennio, oggetto di discussioni approfondite nelle comunità online composte da milioni di individui.
Approfondiamolo.
Per comprendere appieno il concetto di fediverso, è importante avere una panoramica di come funzionano attualmente varie parti di Internet. Tutti i dati e i contenuti che viaggiano sulla rete sono ospitati fisicamente su server, computer che si trovano solitamente in centri dati distribuiti in tutto il mondo o anche potenzialmente in spazi domestici o uffici.
Smartphone, computer e altri dispositivi si connettono a questi server per accedere ai file, che assemblati insieme permettono di visualizzare pagine web, utilizzare applicazioni o guardare contenuti come film su piattaforme di streaming.
Il fediverso, dunque la crasi tra le parole “federated” e “universe” in inglese, è un insieme di server interconnessi che supportano la pubblicazione web e il file hosting, consentendo la comunicazione tra di loro pur essendo ospitati in modo indipendente.
È quindi una rete di computer federati, comprendente sia server che applicazioni software, che permette agli utenti di scambiare informazioni utilizzando protocolli simili o identici.
Questo ambiente comprende diverse piattaforme software libere, estese attraverso protocolli di comunicazione quali ActivityPub, Diaspora, OStatus, Zot e Zot/6. Alcune di queste piattaforme come Mastodon, Misskey, GNU Social e Pleroma, si concentrano sul microblogging, offrendo funzionalità simili a Twitter.
Altre, come Friendica ed Hubzilla, consentono una gamma più ampia di funzionalità simili a Google+ o Facebook, offrendo diverse forme di comunicazione e transazione.
Gli utenti all’interno del fediverso possono pubblicare testi, media e seguire i contenuti provenienti da identità ospitate su server differenti. Grazie al supporto dei protocolli di comunicazione aperti, le identità possono interagire tra loro nonostante le varie istanze presenti nel Fediverso.
Il fediverso ha avuto origine nel 2008 da Evan Prodromou, creatore di identi.ca e autore del software GNU social rilasciato con licenza libera AGPL. L’iniziale protocollo chiamato OStatus ha visto l’integrazione in diverse piattaforme.
Tuttavia, nel 2018, il W3C ha introdotto il protocollo ActivityPub, mirato a migliorare l’interoperabilità tra le piattaforme del Fediverso. Da allora, ActivityPub è diventato il protocollo più ampiamente utilizzato e integrato.
Il Fediverso rappresenta un’idea fondamentalmente anticapitalista, sviluppata in opposizione ai social network commerciali adottati su larga scala negli ultimi anni.
Gli individui impegnati in progetti basati su ActivityPub non mirano ad arricchirsi tramite investimenti, ma credono nell’importanza dell’interoperabilità, nella moderazione dei contenuti e in un internet più umano, sicuro e democratico.
Recentemente, diverse aziende tecnologiche come Tumblr, Medium, Flipboard e Mozilla hanno investito risorse in ActivityPub, lavorando per entrare a far parte del fediverso.
L’ecosistema di sviluppatori e ingegneri impegnati nei social network e nelle applicazioni basate su ActivityPub sta dunque vivendo una fase di crescita senza precedenti.
Un punto di discussione rilevante è l’interesse di Meta, una delle più grandi aziende tecnologiche, nel lanciare una piattaforma di social networking basata proprio su ActivityPub.
Pur dichiarando l’intenzione di permettere l’interazione di Threads con il resto del fediverso, Meta ha iniziato il processo solo dopo diversi mesi dal lancio della piattaforma nella maggior parte del mondo, escludendo inizialmente l’Unione Europea.
La decisione di Meta di far parte del fediverso ha suscitato controversie e perplessità all’interno della comunità online. Molti sviluppatori di ActivityPub avevano precedentemente tentato senza successo di coinvolgere grandi piattaforme come Facebook e Twitter anni fa.
Quindi, oggi alcuni esperti del settore sono ottimisti riguardo all’introduzione del concetto di fediverso a una nuova utenza meno informata, considerandola una vittoria per la loro causa.
Tuttavia, c’è chi mostra preoccupazione per varie ragioni, sia tecniche che politiche. Alcuni temono che Meta possa seguire una strategia nota come “Embrace, Extend, Extinguish” (Abbraccia, Estendi, Estingui), inducendo un grande numero di persone a iscriversi alla loro piattaforma anziché ad altri spazi basati sullo stesso protocollo.
Questo potrebbe comportare l’introduzione di nuove funzionalità difficili da implementare per gli sviluppatori di minori risorse, seguita da un abbandono del supporto, adducendo motivi di scarsa soddisfazione degli utenti.
Inoltre, c’è una diffusa diffidenza verso le intenzioni di Meta, data la storia dell’azienda riguardo alla gestione dei dati personali, alla moderazione dei contenuti e alla tolleranza di comportamenti tossici e violenti all’interno delle proprie piattaforme.
Questo alimenta il sospetto riguardo a un’eventuale mancanza di trasparenza e affidabilità nelle azioni future di Meta all’interno del fediverso.
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