È stata condivisa l’immagine generata dall’intelligenza artificiale di un’esplosione al Pentagono, dall’account Twitter OSINTdefender, ‘Open Source Intelligence Monitor’, che è stato poi disattivato. La foto, condivisa anche dal profilo Bloomberg Feed, che si è servito dell’opzione delle spunte blu per fingersi la testata ufficiale americana di informazione, ha destato preoccupazione e ha mandato in tilt Wall Street, causando crolli in Borsa.
L’account apparentemente verificato, che in realtà ha ottenuto la “spunta blu” a pagamento e l’immagine generata dall’intelligenza artificiale hanno ingannato gli utenti social e alcuni media, che nel giro di pochissimo tempo hanno condiviso la notizia dell’esplosione al Pentagono, rivelata poi falsa. La fake news si è così diffusa nel giro di pochi minuti. Internet è il mezzo oggi maggiormente utilizzato per apprendere notizie e per diffonderle ed è terreno fertile per la divulgazione di false informazioni. I continui sviluppi dell’IA e il cambiamento nel sistema di verifica di Twitter, non fanno altro che assecondare ancora di più il fenomeno delle fake news. È stato, infatti, proprio il profilo Twitter Bloomberg Feed, grazie alla spunta blu, ad aver reso tutto più credibile provocando l’ulteriore diffusione delle immagini generate dall’IA anche da parte di media non soltanto americani, come ad esempio RT (Russia Today), media di propaganda finanziato dal Cremlino.
Osservando bene l’immagine sarebbero evidenti in realtà dettagli che confermano il lavoro dell’intelligenza artificiale: la facciata dell’edificio bianco ritratto è abbastanza diversa dall’originale, sono presenti dettagli inesatti e particolari di natura artificiale e le finestre dell’edificio in alcuni punti si sovrappongono. Le immagini dell’attacco sono state dichiarate false subito dopo, insieme al profilo che le ha originate e condivise. La polizia di Arlington, la contea in Virginia che ospita il Pentagono, ha condiviso tempestivamente un tweet confermando che non vi era stata “alcuna esplosione o incidente presso o vicino alla zona del Pentagono, e non vi è alcun pericolo per la cittadinanza“.
Il facile ottenimento delle “spunte blu” su Twitter e la scarsa verifica degli account che le richiedono, sarebbe una delle cause principali che hanno provocato una reazione così forte da parte degli utenti social, che si sono fidati di quel semplice dettaglio che dovrebbe indicare un profilo verificato, ma che in realtà non sempre lo è.
Proprio sul sito della piattaforma si legge che: “La spunta blu può indicare due cose, ovvero: che un account possiede un abbonamento attivo al nuovo servizio Twitter Blue ed è conforme ai criteri di idoneità oppure che
l’account era stato verificato secondo i precedenti criteri di verifica (attività, notorietà e autenticità)“. Oggi infatti è possibilie ottenere la spunta blu anche semplicemente pagando e attivando un account “premium“.
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