Da alcuni decenni il Giappone ha a che fare con un declino demografico in costante peggioramento che, secondo il primo ministro Fumio Kishida, potrebbe diventare irreversibile nei prossimi anni. Tra le molteplici cause ci sono senz’altro anche i cambiamenti avvenuti all’interno della società, che hanno portato a un aumento delle persone che preferiscono restare single e delle coppie che convolano a nozze più tardi rispetto al passato. Nel 2023 il tasso di natalità ha raggiunto un minimo storico di 1,2 figli per donna. Per provare ad arginare il problema, il governo giapponese ha deciso di lanciare “Tokyo Futari Story” un’applicazione a pagamento pensata per mettere in contatto le persone interessate a delle relazioni a lungo termine.
Le app di incontri non sono certo una novità, ma la maggior parte di esse è pensata per chi si vuole divertire senza per forza impegnarsi in una storia seria. La piattaforma di matchmaking giapponese, che dovrebbe fare il suo debutto entro l’estate ed essere gestita da un operatore privato, va nella direzione opposta e avrà vari paletti che ne scoraggeranno un uso diverso. Non solo sarà a pagamento e sostenuta dal governo, ma implementerà anche un processo di registrazione scrupoloso tramite il quale gli utenti saranno profilati in modo accurato.
Prima di iniziare a usare l’applicazione, infatti, sarà necessario inviare un documento d’identità con foto, oltre a una prova di reddito. I fruitori dovranno anche rispondere a 15 domande riguardanti la loro vita, tra cui alcune inerenti al percorso scolastico e alle esperienze lavorative fatte nel corso del tempo. Non è tutto: per completare la registrazione bisognerà affrontare un colloquio con un operatore e rilasciare una dichiarazione firmata nella quale si metterà nero su bianco il proprio desiderio di trovare un partner per sposarsi e non per vivere una relazione occasionale. Insomma, i single giapponesi che vogliono continuare a divertirsi faranno bene a tenersi alla larga dalla nuova applicazione e continuare a usare Tinder o altre piattaforme simili.
Il fatto di dover dichiarare il proprio reddito per poter usare l’applicazione ha suscitato delle polemiche, perché si teme che un simile criterio potrebbe scoraggiare gli uomini con i salari più bassi a usare la piattaforma. Su questo punto è intervenuta Yuriko Koike, la governatrice di Tokyo, che ha giustificato la scelta dichiarando che l’informazione permetterà di abbinare in modo più efficace gli utenti compatibili e renderà loro più facile immaginare un futuro insieme.
I giapponesi che usano le app di incontri tendono a non svelare i propri nomi e a mettere delle foto talvolta modificate con dei filtri. Questo dato è emerso anche da un sondaggio condotto nel 2021 da Mitsubishi UFJ Research and Consulting Co: in media sei utenti su dieci tendono a modificare in qualche modo le informazioni presenti sul profilo. Ciò non dovrebbe essere possibile con Tokyo Futari Story, ma c’è il rischio che le persone che reputano poco trasparenti le app di incontri scelgano di non dare una possibilità alla piattaforma preparata dal governo.
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