La versatilità di Veo non si limita ai singoli clip, ma si estende alla capacità di generare video di durata superiore al minuto
Google ha appena fatto il suo ingresso nel competitivo mondo della generazione di contenuti video tramite intelligenza artificiale con Veo, il suo nuovo modello IA che promette di rivoluzionare la creazione di video. Con questo lancio, il colosso di Mountain View sfida Sora, il modello di OpenAI che, fino ad oggi, sembrava essere il leader di questo settore emergente.
Veo è stato presentato come un modello avanzato in grado di generare video ad alta qualità (fino a 1080p) partendo da semplici prompt di testo o immagini. Basta una descrizione, un’idea o un’immagine di partenza perché l’IA crei contenuti visivi completi, capaci di riflettere una varietà di stili cinematografici e visivi.
La versatilità di Veo non si limita ai singoli clip, ma si estende alla capacità di generare video di durata superiore al minuto, un salto significativo rispetto alle limitazioni degli strumenti precedenti, che generavano solo brevi loop. Veo è stato sviluppato per rispondere alle esigenze di creatori di contenuti, agenzie pubblicitarie e aziende che cercano di accelerare i loro processi produttivi, ma anche a chi vuole sfruttare l’intelligenza artificiale per ottimizzare la fase creativa senza sacrificare la qualità. In questo, l’IA diventa un alleato che si occupa delle operazioni più ripetitive o tecniche, mentre i creatori possono concentrarsi su aspetti più concettuali e innovativi.
Un aspetto che emerge chiaramente dalle prime prove di Veo è la capacità del sistema di gestire controlli dettagliati sui movimenti della telecamera, gli effetti visivi e la dinamica fisica. Non è solo un generatore di video statici: l’IA riesce a creare scene che sembrano realistiche, con una comprensione avanzata di fenomeni fisici come la gravità e la dinamica dei fluidi. Inoltre, permette modifiche in tempo reale, grazie a strumenti come le maschere di editing, che consentono di apportare modifiche localizzate a specifiche aree del video.
Nonostante queste innovazioni, Veo non è esente da difetti: alcuni test hanno mostrato che in certe circostanze, gli oggetti nei video potevano sparire e riapparire senza spiegazioni logiche, e ci sono state imprecisioni nella rappresentazione della fisica, come nel caso di automobili che si muovevano in modo innaturale. Tuttavia, si tratta di problematiche che, con l’ulteriore sviluppo del sistema, potrebbero essere risolte.
La competizione con Sora, l’IA generativa video di OpenAI, è l’aspetto più evidente del lancio di Veo. Sora è stata ampiamente anticipata e presentata come uno degli strumenti più promettenti nel campo dei contenuti generati dall’IA. Tuttavia, Google ha scelto di lanciare Veo con una serie di funzionalità che la rendono un concorrente agguerrito, soprattutto considerando che Google ha un’infrastruttura solida grazie alla sua piattaforma Vertex AI, che consente una facile integrazione e scalabilità per le aziende.
Inoltre, Google ha fatto un passo avanti con l’introduzione della tecnologia SynthID di DeepMind, una filigrana digitale integrata nei contenuti generati da Veo e Imagen 3, il modello di generazione di immagini di Google. Questa filigrana invisibile aiuta a ridurre il rischio di disinformazione e di attribuzioni errate, rispondendo così alle preoccupazioni sui rischi legati all’uso irresponsabile dei contenuti generati dall’IA, un problema che ha attirato l’attenzione mondiale negli ultimi anni.
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