Intelligenza Artificiale

“Here” è il film che ringiovanisce gli attori grazie all’IA, ecco come è stato realizzato

L’uso dell’intelligenza artificiale in “Here” per ringiovanire gli attori è solo la punta dell’iceberg di un film che, pur sfruttando le potenzialità della tecnologia, non perde mai di vista la bellezza delle emozioni umane

Con il suo ultimo progetto, “Here”, il regista Robert Zemeckis spinge ulteriormente i confini di ciò che è possibile sul grande schermo, utilizzando la più avanzata tecnologia per ringiovanire i suoi protagonisti, Tom Hanks e Robin Wright, grazie all’intelligenza artificiale. Un’innovazione che non solo affascina, ma riscrive le regole della narrazione cinematografica.

Un film che sfida il tempo

“Here” è un film che non si limita a raccontare una storia, ma offre un’esperienza visiva senza precedenti, dove il tempo si svela in tutte le sue sfumature. In uscita nelle sale italiane il 9 gennaio 2025, il film si basa sulla graphic novel del 2014 di Richard McGuire, ma ciò che lo rende davvero speciale è la sua capacità di portare sul grande schermo un racconto che attraversa secoli, tutto incentrato su una sola stanza: una casa che, nel corso del film, diventa il testimone silenzioso delle vite che la abitano.

Here | realizzato con IA – Cryptohack.it

“Here” è la storia di Richard e Margaret Young, una coppia che si muove attraverso diverse epoche della loro vita, immortalati dalla stessa casa che li ha visti crescere, cambiare e invecchiare. I protagonisti, interpretati da Tom Hanks e Robin Wright, sono portati sullo schermo in diverse fasi della loro esistenza, da giovani sposi a anziani. Ma come è stato possibile mostrare il passaggio del tempo con una tale precisione? La risposta risiede nell’uso innovativo dell’intelligenza artificiale, che ha permesso di ringiovanire gli attori, rendendo possibile un’esperienza visiva che porta il pubblico a vedere non solo i protagonisti in diverse età, ma anche il loro percorso emotivo e psicologico nel corso dei decenni.

L’utilizzo dell’IA in Here

L’uso dell’IA in “Here” è una vera e propria rivoluzione nel modo di raccontare una storia. La tecnologia, infatti, ha permesso di ottenere effetti di ringiovanimento (e invecchiamento) in tempo reale durante le riprese, un risultato che non sarebbe stato possibile con le tradizionali tecniche di CGI, che richiedono tempi più lunghi e costi più elevati. La compagnia Metaphysic, specializzata in trasformazioni facciali assistite dall’IA, ha sviluppato un sistema che ha consentito di “ringiovanire” e “invecchiare” i volti di Hanks e Wright, creando un effetto di continuità che, pur rimanendo fedele alla realtà, è riuscito a trasmettere l’illusione del passare degli anni in modo perfetto.

L’arte del “de-aging”

La sfida di Zemeckis era duplice: non solo utilizzare la tecnologia per ringiovanire gli attori, ma anche garantire che le loro performance rimanessero credibili e naturali. In un’intervista, Tom Hanks ha spiegato come il lavoro di preparazione fosse stato complesso. Ogni giorno, gli attori dovevano essere pronti a interpretare versioni di sé stessi in età diverse, passando dal giovane diciassettenne alla versione più adulta del personaggio, senza mai perdere la coerenza emotiva. Un lavoro che richiedeva non solo abilità attoriali, ma anche un’analisi profonda di come cambiano le persone nel tempo.

Il “de-aging” è diventato una pratica comune nell’industria cinematografica, ma “Here” si distingue per la sua cura nei dettagli. A differenza di film come “The Irishman” di Martin Scorsese, dove i movimenti del corpo degli attori non riuscivano a replicare quelli di un giovane, Zemeckis ha studiato minuziosamente anche come i personaggi si muovono nelle diverse fasi della loro vita.

La casa diventa il testimone silenzioso di un viaggio che dura secoli, dalla preistoria ai giorni nostri, e in cui si intrecciano le vite di Richard e Margaret.

L’intelligenza artificiale è il futuro del cinema?

“Here” non è solo un film tecnicamente straordinario, ma segna anche un punto di svolta nella relazione tra cinema e tecnologia. L’uso dell’intelligenza artificiale nel processo di realizzazione non è solo una tendenza passeggera, ma potrebbe essere l’inizio di una nuova era cinematografica, in cui la tecnologia diventa parte integrante del processo creativo. Con l’IA, infatti, è possibile esplorare nuove frontiere narrative, come quella della manipolazione del tempo e dello spazio, senza le limitazioni delle tradizionali tecniche di produzione.

L’uso dell’IA in Hollywood sta suscitando discussioni e controversie, soprattutto riguardo alla sua capacità di sostituire o modificare il lavoro umano. I sindacati degli attori, come il SAG-AFTRA, hanno imposto delle restrizioni sull’uso dell’IA, ma ciò non ha impedito agli studi di esplorarne le potenzialità. In “Here”, Zemeckis dimostra che l’intelligenza artificiale non è un sostituto dell’arte della recitazione, ma piuttosto uno strumento che può essere utilizzato per amplificare la capacità espressiva degli attori e per raccontare storie che prima sembravano impossibili da realizzare.

Giuliana Presti

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