I bambini come interagiscono con i robot? A questa domanda hanno provato a rispondere i ricercatori della Duke University negli Stati Uniti, che in un nuovo studio hanno cercato di approfondire la relazione tra bimbi e tecnologie, rilevando che i più piccoli sono portati a essere gentili con i robot.
Quando messi di fronte all’assistente vocale Alexa e all’aspirapolvere automatico Roomba, sono infatti riusciti a riconoscere che il primo è più intelligente del secondo, ma hanno riferito che entrambi vanno trattati con gentilezza e non rimproverati o danneggiati. I risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista specializzata Developmental Psychology.
L’idea di approfondire la relazione tra bambini e tecnologie è venuta alla psicologa Teresa Flanagan dopo aver visto come alcune serie televisive rappresentano il rapporto tra umani e robot. “In Westworld e nel film Ex Machina vediamo come gli adulti potrebbero interagire con i robot in modi crudeli e orribili. Ma i bambini?“, si è chiesta la ricercatrice. Così, i ricercatori hanno selezionato tra i visitatori di un museo scientifico 127 bambini di età compresa fra i 4 e gli 11 anni. Ai partecipanti è stato chiesto di vedere due brevi videoclip su Roomba e Alexa. Al termine della visione, gli studiosi hano chiesto loro cosa pensassero dei due dispositivi, ottenendo risposte sorprendenti.
Dallo studio è emerso che i bambini, pur riconoscendo che i robot non possono avvertire sensazioni fisiche come il solletico o il dolore, tendono comunque ad attribuire ad Alexa capacità cognitive ed emozioni, probabilmente a causa della sua capacità di comunicare verbalmente.
“I bambini non pensano che Roomba abbia simili capacità, ma pensano che dovremmo comunque trattarlo bene. Non dovremmo colpirlo o urlargli contro, sebbene non ci possa sentire“, ha riferito Flanagan. Crescendo, tuttavia, tendono a essere meno rispettosi nei confronti dei robot: pensano che non sia giusto trattarli male, ma credono di essere più liberi nel farlo.
Risultati che sollevano importanti questioni in merito al trattamento che l’uomo riservare alle macchine dotate di intelligenza artificiale e al modo in cui i genitori dovrebbero insegnare ai figli a relazionarsi con queste tecnologie. Il team di ricerca statunitense è ora al lavoro per capire se i bambini ritengano sbagliato attaccare i robot perché lo giudicano immorale o perché vedono questi dispositivi come una proprietà da non danneggiare. Nuovi dettagli in merito arriveranno nei prossimi mesi.
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