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Intelligenza Artificiale

In Cina spopolano gli avatar digitali dei defunti: ecco cosa sono

Ogni anno ad aprile,  in Cina si festeggia il Qingming, anche detto Festa della Luminosità Pura o Giornata della Pulizia delle Tombe. Si tratta di una ricorrenza pensata per il culto degli antenati e ha lo scopo di onorare chi non c’è più. Quest’anno la festività è caduta proprio lo scorso 4 aprile.

Durante questa ricorrenza centinaia di persone in Cina si recano alle tombe dei loro cari con omaggi di cibo, tè e altre bevande per onorarli. La tradizione vuole che si posizionino anche dei rami di salice per cacciare gli spiriti maligni dalla tomba.

Quest’anno però è successo qualcosa di inaspettato e oltre a tutte queste offerte portate alla tomba se ne è aggiunta una molto particolare. Scopriamo di cosa si tratta.

L’avatar digitale per ricordare i morti

Per commemorare chi non c’è più, quest’anno in molti hanno scelto di creare un avatar digitale in movimento della persona defunta, per la modica cifra di 20 yuan, ovvero circa 2,55 auero.

L’Intelligenza Artificiale è sbarcata anche nella più antica tradizione cinese, innovandola addirittura a un prezzo molto più che economico.

Questo improvviso interesse per la tecnologia che riesce a riportare in vita i morti, anche solo in modo fittizio ovviamente, si sta espandendo sempre di più, tanto che secondo una stima passata il mercato di questi avatar già nel 2022 ha raggiunto i 12 miliardi e possiamo dire che non abbia nessuna intenzione di rallentare la sua ascesa, anzi.

I live streamer al lavoro per creare umani digitali

Gli esperti AI al lavoro per creare nuovi umani digitali – Unsplash – cryptohack.it

Pensate alla quantità di live streamer che si trovano in Cina e immaginate che uniscano tutti la loro inventiva e capacità tecnica per realizzare degli umani digitali.

Il risultato probabilmente sarebbe un vero e proprio esercito di umani digitali e non è detto che questo non avvenga già nel 2025.

Pare, infatti, che il live streaming abbia generato un fatturato pari a 5 miliardi di yuang l’anno scorso e se pensate che la maggior parte dei live streamer si sta specializzando sempre di più nell’AI, non stentiamo a credere che questi avatar abbiano un futuro molto più che roseo.

Fino a dove può spingersi questa tecnologia?

Molto lontano. Al limite del pessimo gusto se vogliamo ben vedere, ma anche questo dipende ovviamente dai punti di vista.

In Cina questa tecnologia è stata utilizzata per creare avatar di persone morte per farle parlare pubblicamente durante delle assemblee, andando ad unire informazioni relative all’aspetto e addirittura relative alla voce del defunto, per dare vita ad un avatar quanto mai realistico. Molto inquietante se ci pensate bene.

I nostri ricordi e le nostre memorie della persona defunta piano piano sbiadiscono, mentre un avatar non potrà mai sbiadire e questo è un bene, ma non dobbiamo trascurare le possibili conseguenze negative che questa tecnologia, per ovvi motivi, porta con sé.

Super Brain e gli avatar digitali

Come abbiamo detto, durante lo scorso 4 aprile, sono stati creati centinaia di avatar per ricordare i cari defunti, uno sviluppatore ha ammesso di aver ricevuto richiesta da oltre 600 famiglie, interessate a riavere indietro anche solo artificialmente per qualche minuto la persona perduta. Ma ovviamente questo mercato è molto più grande e con molteplici sfaccettature in più, portate avanti da grandi aziende.

Zhang Zewei, fondatore di una delle aziende leader del settore, ovvero Super Brain con sede in Cina, ha dichiarato come è nata la loro idea di realizzare degli avatar digitali talmente realistici da sembrare reali:

Tutto è iniziato con la richiesta di un padre che voleva usare l’intelligenza artificiale per connettersi con suo figlio, morto in un incidente stradale”

Un presupposto che sembra positivo ed empaticamente comprensibile, ma Super Brain ad oggi ha ricevuto oltre 400 ordini per commemorare persone scomparse. E tutto questo può avere delle conseguenze devastati a livello dell’elaborazione del lutto.

Un problema psicologico da non sottovalutare

Gli avatar possono essere un’arma a doppio taglio: se da un lato fanno sentire meglio e donano un po’ sollievo ridando un’immagine realistica di chi non c’è più, dall’altro potrebbero impedire di elaborare correttamente il lutto, provocando delle conseguenze psicologiche anche importanti.

Se questo mercato dovesse allargarsi ancora di più, bisognerebbe stabilire delle regole che tutelino il benessere psicologico delle persone in momenti di vita così delicati.

Insomma, è proprio il caso di dire che non c’è nulla che la tecnologia non possa fare, tra cui addirittura fare “risorgere” i morti.

Alessia Barra

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