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La Commissione Europea ha annunciato un “Piano di azione per l’AI” per partecipare alla corsa alla leadership globale nell’intelligenza artificiale, sfidando gli USA e la Cina

La Commissione Europea ha recentemente ufficializzato un ambizioso “Piano d’azione continentale per l’Intelligenza Artificiale”, un’iniziativa che mira a posizionare l’Europa come protagonista nella corsa globale all’innovazione tecnologica. Questo piano, preannunciato a gennaio 2024 e rilanciato durante l’AI Action Summit di Parigi nel febbraio 2025, si presenta come un tentativo di colmare un divario sempre più ampio rispetto a Stati Uniti e Cina, che attualmente detengono la leadership nel settore dell’AI.
Gli obiettivi di questo piano
L’obiettivo principale di questo piano, come riportato nel comunicato ufficiale di Bruxelles, è quello di trasformare le solide industrie tradizionali europee e il ricco bacino di talenti del continente in motori di innovazione e accelerazione nell’ambito dell’AI. La Commissione è consapevole che per raggiungere tali obiettivi è necessario un approccio integrato e strategico, che preveda investimenti significativi e una chiara definizione delle priorità.
I cinque pilastri del piano d’azione
Il Piano d’azione per l’AI si fonda su cinque pilastri fondamentali, che mirano a creare un ecosistema favorevole allo sviluppo e all’implementazione di tecnologie avanzate. Questi pilastri includono:
- Costruzione di un’infrastruttura di dati ed elaborazione AI su larga scala: Si prevede di sviluppare un’infrastruttura robusta che possa supportare il processamento di grandi volumi di dati, essenziali per alimentare gli algoritmi di intelligenza artificiale.
- Aumento dell’accesso a dati di alta qualità: L’accesso a dataset ampi e di alta qualità è cruciale per l’addestramento efficace degli algoritmi. L’UE si impegna a garantire che tali dati siano disponibili per le aziende e le istituzioni di ricerca.
- Sviluppo di algoritmi e promozione dell’adozione di AI nei settori strategici: L’Europa punta a incentivare l’uso dell’AI in settori chiave come la salute, l’energia e la mobilità, attraverso la creazione di programmi di finanziamento e supporto.
- Rafforzamento delle competenze e dei talenti: Per affrontare la crescente domanda di specialisti nel campo dell’AI, la Commissione faciliterà il reclutamento internazionale di esperti e promuoverà iniziative di formazione e borse di studio.
- Semplificazione normativa: Riconoscendo che una burocrazia eccessiva possa ostacolare l’innovazione, l’UE si propone di semplificare le normative riguardanti l’AI e di creare un “AI Act Service Desk” per supportare le imprese nella loro conformità.
Fabbriche di intelligenza artificiale e gigafactory
Un aspetto particolarmente innovativo del piano è la creazione di “fabbriche di intelligenza artificiale” e Data Lab, che saranno implementate attorno ai supercomputer europei di punta. Questi centri di eccellenza si concentreranno sulla gestione di volumi significativi di dati, promuovendo una ricerca di alto livello e collaborazioni tra università e industrie.
Inoltre, si prevede la realizzazione di Gigafactory di AI, strutture imponenti dotate di circa 100.000 chip all’avanguardia, aumentando significativamente la capacità di elaborazione dell’Europa. L’obiettivo è triplicare la capacità dei data center nell’UE nei prossimi cinque-sette anni, con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale.
Reclutamento e supporto ai talenti
Per far fronte alla crescente domanda di professionalità nel campo dell’AI, la Commissione Europea intende lanciare diverse iniziative destinate al reclutamento di talenti internazionali. Attraverso programmi come il “Talent Pool” e l’azione Marie Skłodowska-Curie, si mira ad aumentare il numero di ricercatori e professionisti qualificati nel settore.
Queste misure sono accompagnate dalla creazione di una AI Skills Academy, che offrirà corsi di formazione specializzati per sviluppare competenze specifiche nell’uso e nella gestione delle tecnologie di intelligenza artificiale.
La Commissione sta quindi tracciando una rotta chiara per il futuro dell’AI in Europa, evidenziando la necessità di un impegno congiunto tra istituzioni, industrie e mondo accademico per non perdere terreno in un settore in rapida evoluzione. La questione che si pone, tuttavia, è se questo approccio regolatorio e centralizzato favorisca davvero l’innovazione o se rischi di frenare l’iniziativa imprenditoriale nel continente.