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Intelligenza Artificiale

Intelligenza Artificiale: quanta energia divora questo cervello tecnologico?

Il carburante del cervello umano è costituito da cibo, una buona dose di caffè al mattino e qualche ora di sonno a notte. Il cervello dell’Intelligenza Artificiale però non è come il nostro, e per poter funzionare consuma grosse quantità di energia.

Se da un lato, quindi, l’AI è un passo avanti in ambito tecnologico, è un passo indietro in ottica sostenibile. Ma vediamo più nello specifico di quanta energia si nutre questo cervello high tech.

Immagine | Unsplash – cryptohack.it

I consumi energetici dell’AI

Secondo una stima dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, i data center di tutto il mondo rappresentano tra l’1 e l’1,5% dell’utilizzo di elettricità a livello mondiale. In Italia, in base ai dati diffusi da IDA (Italian Datacenter Association) solo solo 16 su 160 i datacenter che possiamo definire green.

La professoressa dell’Università di Pisa, Daniela Tafani esperta in Intelligenza Artificiale, commenta così l’ascesa dell’AI in termini di sostenibilità:

“Non c’è nulla di verde nell’Intelligenza Artificiale. Ci sono i computer che consumato energia e quant’altro sia necessario” 

I movimenti di dati richiedono energia

 I giganti tecnologici come Apple, Microsoft e Nvidia, devono all’Intelligenza Artificiale generativa gran parte della loro crescita economica attuale, ma questa crescita ha un risvolto negativo in termini di consumo energetico. Infatti, tutti i movimenti di dati necessari per il funzionamento dell’AI, costituiscono un problema con cui presto dovremo tutti quanti fare i conti.

David Groarke, amministratore delegato del consulente Indigo Advisory Group, rivela:

In termini di numeri macro, entro il 2030 l’Intelligenza Artificiale potrebbe rappresentare dal 3% al 4% della domanda globale di energia. Google ha affermato che in questo momento l’Intelligenza Artificiale rappresenta dal 10% al 15% del loro consumo energetico, ovvero 2,3 TWh all’anno”.

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Quanto consuma ChatGPT?

ChatGPT per funzionare così bene è stato “addestrato” a darci le informazioni corrette, elaborate con una certa fluenza e una buona dose di dati specifici. Questo addestramento ha richiesto fino a 78.437 kWh di elettricità, ovvero quanto consuma una casa in 29 anni.

Il consumo giornaliero di ChatGPT potrebbe, inoltre, essere paragonabile al quantitativo di energia consumato da un’auto elettrica per percorrere 500 chilometri.

Sajjad Moazeni, professore di ingegneria informatica dell’Università di Washington, si espresso in questo modo sull’argomento:

“In confronto, i carichi di lavoro convenzionali del cloud computing, come servizi online, database e streaming video, sono molto meno intensivi dal punto di vista computazionale e richiedono un utilizzo della memoria di ordini di grandezza inferiore”

Da ora in poi quanto premerai invio nella chat d’Intelligenza Artificiale generativa più famosa del mondo, sappi che non lo starai facendo gratis, ma starai pagando con un bel po’ di energia la risposta alla tua domanda.

Generare immagini con l’AI quanto consuma?

Generare immagini con l’Intelligenza Artificiale è uno dei compiti più energivori delle AI generative, infatti una sola immagine generata, richiede la stessa energia necessaria per caricare al 100% uno smartphone, mentre generare un testo per 1000 volte consuma il 16% della carica completa di uno smartphone.

Se pensiamo alle milioni di immagini prodotte al giorno con l’AI, i numeri relativi al consumo energetico e alle emissioni di carbonio si fanno esponenziali.

Quindi, pensaci bene prima di creare il tuo annuario anni ’90 per Instagram e pensa a quanta energia stai consumando per partecipare al trend.

Un possibile risvolto green per il futuro

Molti sostenitori dell’Intelligenza Artificiale, affermano che a lungo andare l’applicazione di queste nuove tecnologie porterà ad un risparmio energetico in grado di compensare il consumo iniziale.

Secondo loro, infatti, questi nuovi sistemi porteranno a una riduzione dei consumi di energia delle fabbriche e ad un calo delle emissioni di anidride carbonica. Ma siamo sicuri che i benefici energetici saranno superiori, o quantomeno pari, al sacrificio energetico che sta comportando ad oggi l’AI? Lo scopriremo.

Noi cosa possiamo fare?

Nel nostro piccolo, finché l’AI non troverà modo di evolversi in una sua versione più green grazie agli esperti che ogni giorno lavorano per implementarla, possiamo limitarne l’utilizzo quando non necessario o particolarmente utile.

Un po’ come chiudiamo il rubinetto per evitare lo spreco dell’acqua, possiamo essere parsimoniosi anche nell’utilizzo di queste tecnologie quando non strettamente necessarie. Ad esempio, scrivere una semplice mail di risposta ad un cliente è qualcosa che si può fare anche senza il supporto di queste tecnologie energivore. In fin dei conti, quante mail abbiamo scritto prima che ci fosse l’Intelligenza Artificiale a scriverle per noi?

In conclusione, ogni innovazione porta con sé un bagaglio negativo e per ogni beneficio c’è anche una conseguenza. L’ascesa dell’Intelligenza Artificiale ormai è inarrestabile, ci auguriamo però che possa essere la nostra alleata per un futuro digitalizzato più sostenibile e non una minaccia per il futuro stesso.

Alessia Barra

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