Secondo un rapporto del Telegraph, JPMorgan Chase, la più grande banca d’investimento al mondo, ha limitato l’uso di ChatGPT tra i propri dipendenti.
La banca è preoccupata che la chatbot possa condividere informazioni finanziarie sensibili, portando così ad azioni legali e normative. Bloomberg ha riferito che questa scelta non è dovuta ad incidenti pregressi, ma rientra nella attuazione delle politiche aziendali adottate anche per altri software e sistemi.
In particolare, JPMorgan ha limitato l’uso dello strumento di AI da parte dei dipendenti a causa delle preoccupazioni relative ai rischi di sicurezza e privacy, derivanti dall’impiego della chatbot.
I rappresentanti di JPMorgan hanno confermato le circostanze, senza condividere ulteriori commenti.
La mossa si inserisce nel più ampio contesto della valutazione dei potenziali rischi derivanti dall’impiego dell’intelligenza artificiale negli ambienti finanziari di Wall Street.
Nonostante le cautele di JPMorgan, Wall Street vede lo sviluppo di grandi opportunità grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale, la quale è già presente nel trading algoritmico. Un sondaggio recente condotto da JPMorgan ha rivelato che il 53% dei trader ritiene che l’IA sarà la tecnologia che avrà il maggiore impatto sul business del futuro, un dato che vale più del doppio rispetto ai risultati della stessa indagine dell’anno precedente.
Scott Wacker, responsabile globale delle vendite e-commerce di JPMorgan ha dichiarato che la banca vive un momento entusiasmante, poiché offre ai clienti nuovi strumenti informatici per l’esecuzione di transazioni.
Nonostante la prudenza iniziale sulla tecnologia di ChatGPT, Wall Street continua a considerare l’intelligenza artificiale come una forza trainante nella trasformazione del business.
Da quando è stato lanciato a novembre, ChatGPT sta dominando il web e ha dimostrato di poter scrivere qualsiasi cosa, da racconti a testi scientifici. Tuttavia, presenta problemi di accuratezza che devono ancora essere risolti.
Questo ha portato gli investitori ad esigere azioni che non siano in nessun modo correlate all’intelligenza artificiale, il che ha avuto un impatto sui mercati finanziari.
Il mese scorso, Microsoft ha investito dieci miliardi di dollari in OpenAI, la società che ha creato ChatGPT, aumentando ulteriormente l’interesse nell’intero settore.
Emily Bender, una docente di linguistica computazionale presso l’Università di Washington, ha dichiarato che OpenAI non è trasparente circa le modalità di raccolta e utilizzo dei dati.
Bender ha anche ipotizzato il rischio che, dopo alcuni mesi di utilizzo diffuso di ChatGPT, sarà possibile estrarre informazioni aziendali private con richieste appositamente ed abilmente elaborate.
Quello di JPMorgan non è un caso isolato.
Anche il colosso Amazon ha limitato l’uso di ChatGPT ai dipendenti, seguito a ruota da Verizon e Accenture.
Le aziende, anziché concentrarsi sui vantaggi significativi in termini di efficienza e produttività offerti dalla AI, mettono in primo piano i rischi correlati al suo impiego in ambiti di business.
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