L’Intelligenza Artificiale ricrea la voce di Robin Williams, la figlia: “È inquietante”

Con un lungo sfogo su Instagram, Zelda Williams – figlia del compianto attore Robin Williams – si è scagliata contro l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per ricreare la voce di attori e attrici scomparsi, come suo padre.

In questo modo, Zelda appoggia pienamente la protesta dei sindacati SAG-AFTRA, che da mesi stanno raccogliendo attori, sceneggiatori, doppiatori e altri professionisti del piccolo e grande schermo indignati circa una collega indesiderata e mal adoperata dal business: l’intelligenza artificiale.

Zelda Williams scioccata, entra in protesta

Robin Williams, volto e voce indimenticabile di pellicole intramontabili come L’attimo fuggente, Hook Capitano Uncino e Jumanji, è scomparso in circostanze tragiche l’11 agosto del 2014.

In questi giorni la figlia, Zelda Wiliams, sta profondamente protestando contro l’AI, poiché questa è stata utilizzata recentemente anche per ricreare la voce del padre defunto.

Le sue parole emergono da una dichiarazione pubblicata in una stories del suo Instagram a sostegno della battaglia dei sindacati degli attori e delle maestranze di Hollywood contro le produzioni e l’utilizzo improprio o immorale, o comunque estremamente discutibile, dell’intelligenza artificiale.

Le parole della figlia di Williams

Zelda ha infatti elencato i pericoli e le ripercussioni di questo tipo di tecnologia e della sua ingerenza nell’industria dello spettacolo e dell’intrattenimento, entrando quindi a gamba tesa in uno dei punti cardine dello sciopero SAG-AFTRA, attualmente in corso, nonostante il WGA abbia invece trovato finalmente un accordo.

Con un lungo messaggio su Instagram, Zelda Williams ha dunque descritto la sua personale situazione e il suo rapporto molto conflittuale con lo strumento di ultima generazione:

“Non sono una voce imparziale all’interno della lotta del SAG contro l’intelligenza artificiale. Ho assistito per ANNI a tentativi di “addestrare” questi modelli a creare\ricreare attori che non possono più acconsentire, come papà. Questo non è teorico, è molto, molto reale. Ho già sentito che l’intelligenza artificiale faceva in modo che la sua “voce” dicesse qualunque cosa la gente volesse e, anche se personalmente lo trovo inquietante, le conseguenze vanno ben oltre i miei sentimenti. Gli attori viventi meritano di poter creare personaggi attraverso le proprie scelte, di dare voce ai cartoni animati, di dedicare il proprio impegno UMANO e il loro tempo alla ricerca della performance. Queste riproposizioni sono, nella migliore delle ipotesi, un povero facsimile di persone più importanti ma, nel peggiore dei casi, un orrendo mostro Frankensteiniano, messo insieme assemblando i pezzi peggiori di ciò che è questa industria, invece di ciò che dovrebbe rappresentare.”

Tre adulti davanti ad un photoboot cinematografico
Foto EPA | @CAMBELL OPACO – Cryptohack.it

A breve un documentario Disney con voci inedite di Williams

La morte del celeberrimo attore è avvenuta in modo quantomeno precoce, nel 2014, quando lui aveva 62 anni e ha deciso di suicidarsi. Da tempo Williams soffriva di ansia, grave depressione e gli era stato diagnosticato il morbo di Parkinson.

Nel cortometraggio realizzato dalla Disney per celebrare i 100 anni dello Studio d’animazione, intitolato Once Upon a Studio (disponibile su Disney + dal 16 ottobre), saranno presenti anche alcune immagini dell’originale Genio di Aladdin, doppiato proprio da Robin Williams.

La produzione ha però specificato tramite un post su Instagram che il corto contiene dialoghi inediti registrati da Williams prima della sua scomparsa ed utilizzati con il consenso di chi detiene i diritti sulle sue proprietà.

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