Nel panorama turistico italiano è in atto una nuova rivoluzione grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale (AI), del Metaverso, delle ultime funzioni delle app e della realtà aumentata. Queste tecnologie stanno diventando la nuova frontiera del turismo locale, e sono i piccoli borghi italiani che ne stanno tracciando la strada.
Mentre alcune delle famose località vacanziere stanno considerando limiti al numero sempre crescente e talvolta poco gestibile di visitatori, ci sono molti piccoli borghi che, dopo anni di relativo anonimato, vogliono diventare parte integrante dell’offerta turistica italiana. E i numeri dicono che ci stanno riuscendo anche tramite l’intelligenza artificiale, scopriamo come.
Il primo “Metaborgo” italiano
Una ricerca condotta da Coldiretti ha rivelato che quest’estate ben tre italiani su quattro stanno visitando almeno uno dei 5.500 borghi sparsi in tutta Italia, e ad attirarli è la sfida che molte piccole comunità hanno intrapreso: far rivivere il passato di quei luoghi impregnati di storia tramite l’AI.
Un esempio è il primo “Metaborgo” d’Italia situato in Valtellina, nella provincia di Sondrio, dove è stato inaugurato a giugno questo nuovo concetto di turismo. Ad Albaredo, in occasione della ricorrenza di San Marco, i turistisono stati dotati di visori e coinvolti in un’esperienza immersiva nel passato.
Si sfruttano i prossimi grandi eventi internazionali
Da epoche antiche all’era glaciale, nel “meta-paesino” i visitatori possono interagire con le popolazioni locali del passato ricreate dallo strumento, scoprendo usi e tradizioni secolari ormai dimenticate. Si tratta di un affascinante gioco di intrattenimento culturale in cui le persone si immergono in scene di vita quotidiana, esplorando momenti storici attraverso 12 tappe attivabili tramite QR Code.
Non solo, chi decide di “stare al gioco” può scoprire i segreti dei borghi antichi attraverso quiz ed enigmi interattivi ed educativi. L’obiettivo del progetto è catturare l’interesse e indirizzare gli itinerari dei turisti anche verso queste località, soprattutto nel caso di quelli che arriveranno in Lombardia nel 2026, in occasione delle Olimpiadi invernali di Milano – Cortina.
Altri esempi di borghi animati dall’AI
La trasformazione digitale dei borghi italiani non ha interessato solo Albaredo per San Marco.
In Basilicata, c’è il progetto “Lucanum Realverso”, che coinvolge nove comuni lucani in un’esperienza di realtà aumentata. Qui, avatar spesso vestiti in costumi tradizionali guidano i turisti in un tour virtuale attraverso epoche, tradizioni e persino “assaggi” di cucina locale: i visitatori possono esplorare botteghe virtuali, chioschi e antichi banchetti dove vengono presentate le specialità enogastronomiche, l’arte e l’artigianato del luogo.
Mentre a Lagazuoi, nella provincia di Belluno, i turisti possono vivere un’esperienza in cui entrano virtualmente nelle trincee della Grande Guerra. Nel XX secolo, la montagna del luogo serviva ai soldati austro-ungarici per scavare rifugi per uomini e armi al suo interno. Attraverso un’app, i visitatori possono sperimentare la vita nelle trincee, il freddo, i reticolati e i cunicoli all’interno della montagna, offrendo un racconto avvincente e suggestivo di quei tempi.
Infine anche il paese di Bassano in Teverina, nella Tuscia Viterbese laziale, sta abbracciando le tecnologie digitali a scopo turistico. Qui, vari progetti includono una mascotte a fumetti speciale che, quando scansionata con un’app gratuita, prende vita grazie alla realtà aumentata, accompagnando i giovani visitatori in una visita alla Torre dell’Orologio, svelandone tutti i segreti. Altri progetti comprendono una segnaletica turistica interattiva con contenuti in italiano e inglese, informazioni sugli eventi, le strutture alberghiere, i ristoranti e una serie di servizi per facilitare la visita alle persone con disabilità, tra cui videoguide in LIS (la Lingua Italiana dei Segni) e audioguide in diverse lingue.
Una nuova speranza per le piccole perle d’Italia
Il digitale sta davvero diventando un motore trainante del turismo per i borghi meno conosciuti italiani, ma altrettanto affascinanti dal punto di vista storico. Questo patrimonio è pronto per essere riscoperto, soprattutto dopo la pandemia, quando il turismo di prossimità e lo slow tourism stanno vivendo una nuova e prospera stagione.
Anche il governo italiano ha riconosciuto l’importanza della valorizzazione dei piccoli borghi, investendo 34 milioni di euro in questo settore. Inoltre, numerosi finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) puntano a migliorare l’attrattività di tali località attraverso il “Piano nazionale Borghi”, un programma finalizzato allo sviluppo economico e sociale delle aree svantaggiate attraverso la rigenerazione culturale dei piccoli centri e il potenziamento del turismo, compreso il recupero del patrimonio storico, l’ampliamento degli spazi pubblici (inclusa la rimozione delle barriere architettoniche) e la creazione di servizi culturali per i turisti.