La presentazione visiva ha prestato il fianco a varie critiche, così come la nuova sezione “Your Music Evolution”
Ieri, mercoledì 5 dicembre 2024, Spotify ha rilasciato la sua annuale presentazione “Spotify Wrapped”, un evento molto atteso che riassume gli ascolti dell’anno per ogni utente, evidenziando le canzoni, gli artisti e le band più ascoltate. Da diversi anni, Wrapped è diventato uno strumento popolare, non solo tra gli ascoltatori, ma anche per la piattaforma stessa, che riesce a ottenere un’enorme quantità di pubblicità gratuita grazie alla condivisione dei risultati sui social network. Soprattutto su Instagram, milioni di utenti condividono le loro statistiche, trasformando Wrapped in un fenomeno virale.
Tuttavia, l’edizione di quest’anno ha suscitato un’accoglienza più fredda del previsto. In molti hanno notato che la presentazione risulta meno stimolante e coinvolgente rispetto alle edizioni passate, con diversi utenti che lamentano un apparente scarso impegno da parte di Spotify. Una delle critiche più comuni riguarda l’assenza di alcune caratteristiche distintive che avevano reso Wrapped un evento così attraente negli anni precedenti. Per esempio, le statistiche dettagliate sui generi musicali più ascoltati sono state eliminate, un aspetto che molti utenti trovavano interessante e utile.
Inoltre, Spotify ha apportato modifiche significative rispetto agli anni precedenti. L’edizione 2023, per esempio, aveva introdotto una funzione chiamata “Sound Town”, che associava le preferenze musicali degli utenti a una città specifica, mentre due anni fa era stata lanciata l’“Aura musicale”, che collegava le canzoni più ascoltate agli stati d’animo degli utenti. Quest’anno, la novità principale è stata “Your Music Evolution”, un riepilogo dei cambiamenti nei gusti musicali degli utenti nel corso dell’anno. Tuttavia, questa funzione è stata criticata per la sua complessità e per le definizioni bizzarre che proponeva, come “pink pilates princess” o “vampire football rap”, frasi che sembrano frutto di un generatore automatico piuttosto che di una classificazione sensata.
Nonostante questi cambiamenti, alcuni aspetti di Wrapped sono rimasti inalterati e sono stati ben accolti. Tra questi ci sono i brevi video personalizzati realizzati da artisti e band per ringraziare i loro fan più devoti. Tuttavia, la presentazione visiva è stata oggetto di critiche, con molti utenti che hanno notato una qualità estetica inferiore rispetto agli anni precedenti. Le grafiche e le animazioni sono state descritte come statiche e ripetitive, meno colorate e coinvolgenti. Alcuni hanno addirittura ipotizzato che queste siano state generate tramite software di intelligenza artificiale, il che ha alimentato ulteriormente il dibattito sulla qualità e sull’originalità del prodotto finale.
La giornalista di Rolling Stone Maya Georgi ha paragonato il Wrapped di quest’anno a “il solito paio di calzini di Natale”, suggerendo che Spotify non sia riuscita a sorprendere i suoi utenti come in passato. Questo commento ha fatto eco a molte altre opinioni espresse sui social media, dove il disincanto nei confronti di Wrapped sembra essere palpabile. Gli utenti, che un tempo attendevano con ansia questo momento dell’anno, ora si trovano ad affrontare una presentazione che non riesce a catturare la loro attenzione come prima.
Spotify ha lanciato Wrapped nel 2016, quando era ancora conosciuto come “Year in Music”. Da allora, questa funzionalità è stata oggetto di studi e analisi approfondite, spesso elogiata come una mossa di marketing geniale. L’idea di coinvolgere gli utenti nella promozione della piattaforma ha dimostrato di essere estremamente efficace. Gli ascoltatori non condividono solo le loro canzoni preferite, ma anche il logo di Spotify, contribuendo così alla pubblicità gratuita della piattaforma.
Haley Weiss, giornalista dell’Atlantic, ha definito Wrapped come “un magistrale progetto di free advertising”, evidenziando la fiducia che gli utenti ripongono nella piattaforma in un momento in cui la fiducia nelle aziende tecnologiche è in calo. Spotify ha saputo sfruttare la FOMO, o la paura di essere esclusi, per incoraggiare gli utenti a condividere i loro risultati e posizionarsi sui social network, esibendo i propri gusti musicali in modo eclettico e variegato.
Tuttavia, la sensazione che quest’anno Wrapped non abbia avuto lo stesso impatto emotivo e sociale delle edizioni precedenti è un segnale preoccupante per Spotify. Glenn Fosbraey, professore dell’Università di Winchester, ha sottolineato come Wrapped abbia trasformato l’ascolto della musica in una sorta di competizione tra utenti, spingendoli a sfidarsi per dimostrare chi avesse i gusti più vari e raffinati. La sfida ora è capire se Spotify riuscirà a recuperare il terreno perduto e a ridare vita a un evento che per anni è stato considerato imperdibile.
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