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NFT, come funziona la tassazione e le norme da seguire

Cosa sono gli NFT? Risorse digitali uniche, non fungibili e trasferibili su blockchain. Dalla creazione al trattamento fiscale, esplora i vantaggi, le tipologie e le opportunità di investimento offerte dai Non Fungible Tokens

Gli NFT, o Non Fungible Tokens (Token Non Fungibili), sono risorse digitali uniche che rappresentano oggetti del mondo reale come opere d’arte, musica, collezioni digitali e persino beni all’interno di metaversi. A differenza delle criptovalute, che sono beni fungibili e possono essere scambiati uno a uno (come una moneta da 2 euro con un’altra dello stesso valore), gli NFT sono beni non fungibili e non interscambiabili, poiché ciascun token rappresenta un asset unico e irripetibile. Questa caratteristica li rende ideali per garantire la proprietà di risorse digitali in modo inalterabile e sicuro.

NFT, come funziona la tassazione e quali sono le norme da seguire

Gli NFT sono creati tramite la tecnologia blockchain, in particolare sulla blockchain di Ethereum, sebbene esistano altre reti che supportano questo standard. Ogni NFT viene generato a partire da un asset digitale – che può essere una foto, un video o qualsiasi altro file – e viene associato a un codice identificativo chiamato hash. Questo hash, salvato su blockchain, rappresenta la “firma digitale” unica dell’asset e ne attesta la proprietà in modo permanente. In aggiunta, ogni NFT include una marca temporale che certifica la data di creazione, conferendo una prova di autenticità e proprietà.

Nft, come funziona la tassazione e le norme da seguire | pixabay @Mohamed_hassan – Cryptohack.it

 

Gli NFT possiedono diverse qualità che li rendono attrattivi sia come oggetti da collezione sia come strumenti di investimento:

  • Unicità: Ogni NFT è unico e non può essere replicato, diversamente da altri asset digitali.
  • Non divisibilità: Un NFT non può essere diviso in parti più piccole come avviene, ad esempio, con le criptovalute.
  • Trasferibilità: Possono essere facilmente trasferiti da un proprietario all’altro tramite la blockchain, mantenendo traccia di ogni transazione.

Queste caratteristiche hanno favorito la crescita di una nuova economia digitale intorno agli NFT, con il conseguente aumento di valore di alcuni asset e, in molti casi, la creazione di una vera e propria bolla speculativa. Diversi investitori hanno infatti visto crescere vertiginosamente il valore degli NFT acquistati, attratti dalla possibilità di ottenere plusvalenze significative in tempi molto brevi.

Creare un NFT richiede l’utilizzo di piattaforme specifiche, chiamate marketplace di NFT, come OpenSea, dove gli utenti possono “mintare” (coniare) nuovi token e metterli in vendita. La maggior parte di questi marketplace è open source, consentendo la creazione e la visualizzazione di NFT su piattaforme diverse. Gli NFT non si limitano però solo al mondo online, poiché possono anche rappresentare “copie digitali” di oggetti fisici, come opere d’arte o articoli di lusso, aumentando ulteriormente il loro campo di applicazione.

Dal punto di vista fiscale, il trattamento degli NFT differisce da quello delle criptovalute. Non essendo considerati beni fungibili, non sono soggetti alle stesse normative, ma presentano comunque delle obbligazioni fiscali legate alla loro compravendita e alla registrazione dei guadagni. In particolare, occorre distinguere tra due casi principali:

  1. Vendita occasionale di NFT: Se la compravendita di NFT avviene in maniera non abituale, i guadagni sono considerati “redditi diversi” e sono tassabili solo se superano una determinata soglia. Questi guadagni vanno indicati nel quadro RL della dichiarazione dei redditi e vengono tassati con le aliquote ordinarie.
  2. Vendita professionale di NFT: Se la vendita di NFT è un’attività abituale e professionale, come nel caso di un artista che crea e vende opere digitali, le entrate possono essere esentate da IVA, se considerate come cessione di diritti d’autore. Questo vale soprattutto quando l’opera digitale è un’opera dell’ingegno. Se, invece, l’NFT è venduto in modalità autonoma, senza legami con un’opera d’autore, le vendite successive alla prima sono soggette a IVA, qualora l’attività sia svolta in regime di impresa.

Una caratteristica interessante degli NFT è la possibilità di includere royalties. Al momento della creazione, l’artista o il creatore può stabilire una percentuale di guadagno da ricevere per ogni futura vendita del token. Questa funzionalità, implementata tramite smart contract, consente all’artista di continuare a guadagnare ogni volta che il suo NFT viene venduto, offrendo una forma di reddito passivo. Fiscalmente, le royalties subiscono una ritenuta del 30% sull’importo percepito, imponibile al 75%.

Gli NFT possono essere creati per diverse finalità e modalità d’uso:

  • NFT legati a opere d’arte: Associati a opere d’arte digitali, questi NFT garantiscono al proprietario il diritto su un contenuto specifico. Tuttavia, non significano necessariamente la proprietà dell’opera, ma piuttosto un certificato di proprietà unico.
  • NFT autonomi: Questi token non sono legati a opere d’ingegno e possono rappresentare qualsiasi contenuto digitale.
  • NFT come copie digitali di oggetti fisici: Alcuni NFT rappresentano beni fisici di valore, come opere d’arte o oggetti da collezione. In questi casi, l’NFT funge da duplicato digitale dell’originale.

L’elevato numero di casi d’uso e le diverse tipologie di NFT hanno creato uno scenario complesso, che richiede una regolamentazione aggiornata. Ad oggi, la normativa fiscale e giuridica in molti paesi è ancora in fase di sviluppo per gestire le peculiarità di questi asset. Una maggiore chiarezza normativa consentirebbe di ridurre i rischi per gli investitori e di offrire garanzie maggiori agli artisti che scelgono di creare e vendere le proprie opere come NFT.

Gli NFT rappresentano un nuovo modo di collezionare e investire nel mondo digitale. La loro unicità, garantita dalla blockchain, li rende particolarmente attraenti per chi desidera possedere qualcosa di esclusivo, che sia una foto, un video, una GIF o persino un tweet. La possibilità di trasferire questi asset su piattaforme aperte e di guadagnare attraverso le royalties ha reso gli NFT estremamente popolari, soprattutto tra artisti e creatori digitali. Nonostante le incognite normative e fiscali, il mercato degli NFT continua a crescere, confermando la tendenza di una digitalizzazione sempre più pervasiva e personalizzata della proprietà.

In sintesi, gli NFT stanno cambiando il modo in cui pensiamo alla proprietà digitale e all’investimento in beni non tangibili. Sebbene esistano alcuni rischi e difficoltà legati alla mancanza di normative specifiche, la possibilità di creare e possedere risorse uniche in un ambiente digitale ha aperto nuove prospettive, rendendo gli NFT una realtà sempre più rilevante nel panorama della blockchain e dell’arte digitale.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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