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“Per fortuna arriva Trump”, TikTok torna attivo negli Stati Uniti

Con Trump pronto a giocare un ruolo chiave, le prossime settimane saranno cruciali per capire se TikTok riuscirà a mantenere il suo posto nel panorama digitale statunitense o se dovrà affrontare nuovi ostacoli insormontabili

TikTok è di nuovo accessibile negli Stati Uniti, dopo una breve interruzione che ha visto il social network bloccato nella notte tra sabato e domenica. Questo nuovo capitolo ha avuto inizio con l’entrata in vigore di una legge che minacciava di mettere al bando l’applicazione se non fosse stata ceduta da ByteDance, la compagnia cinese proprietaria del social, a un acquirente non legato al governo di Pechino.

La sicurezza nazionale

L’ostacolo normativo era la Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, una legge approvata lo scorso aprile dal Congresso degli Stati Uniti, che mirava a tutelare la sicurezza nazionale. La legge imponeva che ByteDance vendesse la divisione americana di TikTok entro il 19 gennaio 2025, con l’obiettivo di impedire al governo cinese di influenzare l’opinione pubblica statunitense tramite la gestione dei dati degli utenti. Nonostante i ripetuti tentativi da parte di ByteDance di difendersi dalle accuse, sostenendo di non condividere informazioni sensibili con il governo di Pechino, la legge è stata confermata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha sancito la priorità della sicurezza nazionale sulla libertà di impresa.

TikTok | pexels @cottonbro studio – Cryptohack.it

L’uscente presidente Joe Biden aveva già deciso di non intervenire sul fronte TikTok nell’ultimo giorno del suo mandato, lasciando così il problema nelle mani del suo successore, Donald Trump. Quest’ultimo, tuttavia, non ha avuto esitazioni e ha immediatamente messo in campo una proposta di intervento: posticipare l’applicazione della legge per altri 90 giorni. L’idea di Trump era quella di avviare un periodo di trattative che potesse portare a una soluzione più favorevole per TikTok e, forse, per gli Stati Uniti, senza dover ricorrere al ban definitivo.

Quando la piattaforma è stata oscurata, un messaggio è apparso sugli schermi degli utenti americani, recitando: “Negli Stati Uniti è stata promulgata una legge che vieta TikTok. Purtroppo, ciò significa che per ora non puoi utilizzare TikTok. Siamo fortunati che il presidente Trump abbia indicato che lavorerà con noi per trovare una soluzione per ripristinare TikTok una volta entrato in carica. Rimanete sintonizzati!” Questo avviso ha generato non poca confusione, poiché giungeva proprio nel momento di transizione politica tra l’Amministrazione Biden e quella Trump, con un’incertezza generale su quale fosse il futuro del social.

La situazione è diventata ancora più complessa quando TikTok ha avvertito che, senza un intervento giuridicamente vincolante che bloccasse l’entrata in vigore della legge, avrebbe continuato a seguire le disposizioni legislative, rimuovendo TikTok dai principali app store degli Stati Uniti (Apple e Google), e bloccando l’accesso alla piattaforma per tutti gli utenti americani. ByteDance ha anche lanciato un ultimatum, accusando la Casa Bianca di non fare abbastanza per evitare il blocco totale. Tuttavia, la Casa Bianca ha risposto che le assicurazioni fornite da Trump erano sufficienti, ma TikTok non sembrava essere convinta e ha deciso di agire comunque.

La manovra di TikTok è stata vista da alcuni come un tentativo di guadagnare tempo, sfruttando la nuova situazione politica, mentre altri l’hanno interpretata come una dimostrazione di forza, con la speranza che Trump si impegnasse in un intervento a favore della piattaforma. E, infatti, poco dopo l’insediamento di Trump, è arrivata la notizia che la piattaforma sarebbe tornata online, con un comunicato ufficiale che annunciava: “In accordo con i fornitori, stiamo ripristinando il servizio. Ringraziamo il presidente Trump per aver fatto la necessaria chiarezza e aver dato assicurazioni ai provider”.

Durante la sua presidenza aveva minacciato più volte di mettere al bando TikTok, accusandolo di spionaggio e di influenzare negativamente la sicurezza nazionale. Tuttavia, con l’approssimarsi della fine del suo mandato, ha iniziato a riconsiderare la sua posizione. Non solo ha usato TikTok per promuovere la sua campagna elettorale, ma ha anche dichiarato di voler “salvare” la piattaforma, tanto che ha proposto una soluzione in cui gli Stati Uniti avrebbero avuto una quota di proprietà del 50% in una possibile joint venture con ByteDance, garantendo così una supervisione americana.

Le dichiarazioni di Trump hanno suscitato diverse reazioni, anche all’interno del suo stesso partito. Molti repubblicani, come il senatore Tom Cotton, hanno criticato apertamente TikTok, etichettandolo come una minaccia alla sicurezza nazionale, accusando il social di essere una “app spia della Cina comunista”. Al contrario, alcuni parlamentari democratici si sono mostrati preoccupati per le possibili ripercussioni sulla popolarità di TikTok tra i giovani, uno dei principali gruppi di elettori di Biden e del Partito Democratico. Le divisioni politiche si sono quindi riflettute anche sulla decisione finale di come trattare il destino di TikTok negli Stati Uniti.

Ora, con Trump al comando e il social di nuovo operativo, si apre un nuovo capitolo per TikTok negli Stati Uniti, fatto di trattative, alleanze e nuove sfide legali. Resta da vedere quale sarà il futuro a lungo termine della piattaforma nel paese, ma per ora, gli utenti possono tirare un respiro di sollievo, consapevoli che il “salvataggio” di TikTok potrebbe essere solo l’inizio di una nuova fase di incertezze e opportunità.

Giuliana Presti

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