La pirateria è sempre stata una problematica grave per lo sport italiano e non solo.
Il calcio è da anni che lotta contro gli streaming illegali, attraverso campagne di sensibilizzazione e l’attuazione di contromisure pratiche.
In questo senso, l’ultima novità è Piracy shield, lo scudo antipirateria che l’Agcom ha iniziato a utilizzare in Italia e che sta già producendo i primi effetti.
È entrato ufficialmente in funzione lo scorso 31 gennaio, in occasione della ventitreesima giornata di campionato di Serie A, e in queste prime settimane di utilizzo sembra essere già riuscito a ottenere dei buoni risultati.
Stiamo parlando di Privacy shield, il nuovo scudo antipirateria che la Lega di Seria A ha donato all’Agcom per contrastare gli streaming illegali sul web.
Si tratta di una soluzione innovativa progettata da Sp Tech, una startup affiliata allo studio legale Previti, e attraverso la quale i detentori dei diritti d’autore di un evento (es: Sky, Dazn e Amazon Prime Video per gli eventi sportivi in Italia) possono segnalare rapidamente la presenza di siti pirata che stanno trasmettendo dei contenuti non autorizzati.
Il tutto avviene attraverso la comunicazione degli indirizzi IP o dei Fully Qualified Domain Name (FQDN) incriminati, insieme ai quali vengono fornite anche delle prove forensi, indispensabili per dimostrare la violazione dei diritti.
Una volta ricevuta la segnalazione, Piracy shield genera quindi un ticket e aggiunge il sito indicato alla lista dei siti pirata.
Da questo momento, gli operatori di telecomunicazioni e di rete hanno solamente trenta minuti per oscurare i siti pirata, attivando un processo che può anche avvenire in modo automatico.
Piracy shield è ospitato su Microsoft Azure Cloud ed è accessibile solo agli operatori accreditati tramite una VPN.
Ad oggi, il suo obiettivo è quello di contrastare la pirateria che va a colpire i contenuti sportivi, ma nulla vieta che in futuro questa stessa piattaforma possa essere estesa anche ad altri operatori di contenuti, ovviamente sempre attraverso un processo di accreditamento, diventando così un sostituto a tutti gli effetti dei tribunali, dove oggi viene ancora richiesta la rimozione dei contenuti illegali.
Oltre che per le partite della Serie A di calcio, Piracy shield ha iniziato a essere utilizzato anche in occasione delle gare di UEFA Champions League e di Eurocup di basket.
Migliaia di siti illegali sono già stati bloccati e oscurati, a tutela dei diritti acquistati dalle diverse emittenti e dei loro consumatori.
L’obiettivo è quello di scoraggiare le persone a utilizzare le piattaforme di streaming pirata e di iniziare a usufruire legalmente dei contenuti sportivi.
Per farlo, il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza ha iniziato a collaborare con il Garante delle Comunicazioni, sanzionando coloro che utilizzano collegamenti illeciti per seguire le partite.
Si parla di multe che possono arrivare fino a 5.000 euro per i trasgressori, oltre che della confisca dei dispositivi utilizzati (la legge sul diritto d’autore prevede sanzioni iniziali di 154 euro, aumentando fino a 5.000 euro in caso di recidiva).
Al momento è ancora presto per capire se il nuovo scudo antipirateria possa essere considerato uno strumento di grande efficacia e successo oppure no.
Bisognerà attendere qualche mese per poter registrare una mole di dati utili da essere presa a campione, al fine di operare un’analisi corretta del Privacy shield.
È indubbio, però, che questo strumento sia già riuscito a portare degli importanti miglioramenti, facendo registrare dei progressi nella lotta alla pirateria.
Lo dimostra il fatto che diversi siti pirata sono stati abbattuti in tempo reale, nelle ultime settimane, un evento senza precedenti sia in Italia che in Europa.
“La piattaforma #Agcom Piracy shield è entrata in funzione. È un inizio, ma per la lotta al cancro della #pirateria è un primo passo sulla Luna. UNA GIORNATA STORICA. Abbattuti in diretta, per la prima volta in Italia e in Europa, siti pirata in meno di 30 minuti. Grazie a una vastissima alleanza tra istituzioni e privati, l’Italia segna un goal contro la criminalità destinato a rimanere nella storia. Durante Lecce-Fiorentina (match di Serie A, ndr) sono partite le prime ingiunzioni dinamiche da parte di Agcom nei confronti degli Isp accreditati sulla piattaforma Piracy shield per oscurare i siti criminali che stavano trasmettendo Lecce-Fiorentina senza averne titolo. Un crimine che ruba all’Italia 1,9 miliardi (di euro, ndr) all’anno e toglie ai nostri giovani 10.000 posti di lavoro, oltre a dissanguare le società sportive”.
Con questo post pubblicato sul proprio profilo Facebook, il Commissario dell’Autorità, Massimiliano Capitanio, ha espresso nelle scorse settimane tutta la sua soddisfazione per l’entrata in funzione di Piracy shield, uno scudo che promette davvero di proteggere lo sport in Italia.
Questo, quanto meno, è l’obiettivo sul lungo termine.
È irrealistico, infatti, pensare che lo streaming illegale possa essere sconfitto in poche settimane.
L’auspicio da parte degli addetti ai lavori è che l’efficacia del Piracy shield aumenti sempre più con il passare del tempo, grazie alla raccolta da parte dell’Agcom di nuovi dati e nuove segnalazioni.
“L’accesso al presente sito, che diffondeva illecitamente contenuti protetti dal diritto d’autore, è stato disabilitato in esecuzione di un provvedimento dell’Autorità”.
Questo il messaggio che compare sui siti fin qui oscurati, così da segnalare a tutti gli utenti che quello sul quale si trovano è espressamente un sito di streaming illegale.
Una frase che pare destinata a comparire su sempre più siti pirati nell’arco dei prossimi mesi, dal momento che ogni giorno in Italia nascono nuove piattaforme che provano a rubare il segnale e a distribuire illegalmente i contenuti sportivi.
Un malcostume, purtroppo, parecchio diffuso nello Stivale e che ha sempre danneggiato tv e piattaforme che acquistano i diritti delle competizioni.
Piracy shield è un primo passo, ma non può essere l’ultimo se si vogliono ottenere dei risultati concreti e durabili nel tempo.
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