È una svolta storica il via libera da parte della Sec, l’autorità di vigilanza sui mercati finanziari degli Stati Uniti, ai primi Etf (Exchange-traded fund) in Bitcoin, ovvero fondi per investire direttamente nella criptovaluta più famosa del pianeta. La quotazione a Wall Street apre di fatto il mondo degli asset cripto al grande pubblico.
La decisione segnala una netta inversione di rotta da parte della Consob americana, che per anni ha opposto resistenza alle criptovalute ritenendole troppo rischiose. Allo stesso tempo lo sdoganamento non equivale a un’apertura di credito. “L’approvazione si traduce in una maggiore supervisione”, ha precisato non a caso il presidente Gary Gensler, invitando gli investitori alla prudenza. Emblematiche le parole della commissaria della Securities and Exchange Commission Caroline Crenshaw: “Sono preoccupata che questi prodotti inonderanno i mercati e finiranno direttamente nei conti pensionistici delle famiglie americane che non possono certo permettersi di perdere i propri risparmi a causa delle frodi e delle manipolazioni”.
Via libera allo sbarco di Bitcoin a Wall Street
Ieri la Consob americana ha dato luce verde alle richieste per la quotazione di Etf da parte di 11 gestori patrimoniali, incluso BlackRock, il primo fondo d’investimento al mondo con masse amministrate per quasi 10mila miliardi di dollari. Un fatto che segna un’inversione a U anche per l’amministratore delegato della banca d’affari, Larry Fink, convinto fino a qualche anno fa che le criptovalute fossero “moneta per il riciclaggio” e che ora le descrive come “oro digitale”.
Di certo non sono le prime domande di Etf su Bitcoin arrivate sul tavolo della Sec. Ne sono state presentate sin dal 2018, tutte puntualmente bocciate. Fino a ieri. Sul mercato del resto esistono già fondi passivi agganciati a Bitcoin ma si tratta di contratti future, dunque qualcosa di molto diverso da un Etf fisico (garantito da collaterale) che replica il prezzo spot (di mercato) della criptovaluta.
L’account X della Sec hackerato
L’approvazione arriva al termine di 24 ore convulse. Poco dopo le 16 di martedì un post sull’account X della Sec ha annunciato che l’Etf sul Bitcoin era stato approvato. Il messaggio era però falso. La Sec ha spiegato che l’account è stato hackerato. Così dopo essere schizzato alle stelle, il prezzo dei bitcoin è crollato. L’hackeraggio d’altra parte non ha fatto che alimentare i dubbi sulla sicurezza della piattaforma social sotto la gestione di Elon Musk. Le indagini sono in corso, con l’Fbi in campo.
Dopo il via libera, la Borsa americana ha festeggiato, con il Bitcoin in apertura di giornata in rialzo del 6% a 49mila dollari. Negli ultimi mesi, in previsione della quotazione, il prezzo è aumentato di oltre il 70%.
Cosa cambia con l’Etf in Bitcoin
L’autorizzazione alla quotazione consentirà ai piccoli investitori e a quelli istituzionali di negoziare i Bitcoin attraverso prodotti di risparmio regolamentati, senza doverla detenere direttamente e col vantaggio della sicurezza e della trasparenza che tipicamente sono assenti nel mondo delle criptovalute.
Soprattutto da oggi scambiare Bitcoin sarà molto più semplice. Gli Etf infatti sono strumenti finanziari, negoziati in Borsa come le normali azioni, facilmente accessibili e non richiedono particolari competenze perché Wall Street funziona da intermediario. A differenza dell’investimento in Bitcoin, che presuppone dimestichezza con le piattaforme di trading e le procedure di custodia della criptovaluta. Secondo gli analisti di Standard Chartered, gli Etf potrebbero attirare dai 50 ai 100 miliardi di dollari solo quest’anno.
Il via libera da parte della Sec “costituisce senza ombra di dubbio una tappa storica per il settore degli asset digitali. Questa decisione da parte del regolatore statunitense, oltre ad avere un impatto sul piano legislativo, rafforzerà e affermerà la legittimità degli asset digitali, ampliando notevolmente i possibili investimenti da parte degli investitori istituzionali nel settore”, commenta Luciano Serra, Country Manager Italia di Borsa di Stoccarda Digital, secondo cui l’approvazione “contribuirà a ridurne anche la volatilità”.
D’altra parte l’ingresso a Wall Street cambierà la natura stessa del Bitcoin come modalità alternativa di investimento rispetto ai canali tradizionali. Secondo i detrattori, con lo sbarco in Borsa verrà meno il carattere distintivo che ha decretato il successo della criptovaluta scambiata su canali paralleli senza alcuna vigilanza e con la garanzia dell’anonimato.
Si tratta a ben vedere di un ribaltamento di prospettiva. Nato 15 anni fa in reazione alla sfiducia nei confronti del sistema finanziario, ora Bitcoin ne diventa parte.