Apple ha recentemente apportato importanti cambiamenti al modo in cui gestisce le sue piattaforme principali, al fine di conformarsi alle nuove normative dell’UE sulle Big Tech note come Digital Markets Act (DMA). Dopo settimane in cui si sono alternate diverse novità, con l’adozione di nuove politiche, il colosso tech ha annunciato martedì una delle sue mosse più significative ispirate al DMA. Apple permetterà infatti agli sviluppatori di app di distribuire i loro prodotti iOS direttamente agli utenti di iPhone e iPad attraverso i propri siti web. Una vera e propria rivoluzione, fino a qualche tempo fa impensabile.
Un altro fattore molto importante tra le novità introdotte dal colosso di Cupertino, è quello relativo aldare la possibilità agli sviluppatori di collegarsi a pagine esterne, all’interno delle loro app, senza dover seguire le linee guida o i modelli di Apple per sconti, promozioni e altre offerte. Le aziende che scelgono di creare un “mercato alternativo” saranno quindi da ora autorizzate a distribuire le proprie app e i propri prodotti attraverso tali piattaforme.
Le aperture di Apple
Apple ha annunciato ampi e importanti cambiamenti al suo modello di App Store all’inizio di quest’anno, in preparazione al DMA, ed effettivamente così è stato. Con la nuova regolamentazione dell’UE entrata ufficialmente in vigore proprio la settimana scorsa, che obbliga le grandi aziende tecnologiche ad aprire le proprie piattaforme principali a terze parti al fine di stimolare la concorrenza, Apple si è inevitabilmetne dovuta adeguare. L’azienda ha quindi introdotto una serie di cambiamenti ispirati al DMA che riguardano tutti gli aspetti di iOS, ma i cambiamenti dell’App Store sono stati sicuramente i più significativi. A causa del DMA infatti, Apple non poteva più avere il monopolio della distribuzione di app su iOS tramite l’App Store, trovandosi costretta così a consentire ai concorrenti dell’App Store, noti come “mercati alternativi”, di distribuire app sui dispositivi iOS.
La Core Technology Fee
Tuttavia, le nuove politiche dell’App Store sono state ampiamente criticate dai colleghi nell’industria tecnologica. Ai sensi dei cambiamenti ispirati al DMA di Apple, gli sviluppatori di app che accettano i nuovi termini dell’azienda che consentono “mercati alternativi” finiranno per essere addebitati di una tassa, la Core Technology Fee, di 50 centesimi per ogni prima installazione annua oltre un milione di installazioni. Ciò significa che per la prima volta gli sviluppatori potrebbero dovere denaro ad Apple senza ricavarne alcun guadagno dalle loro app.
Le condizioni poste dal gigante di Cupertino
Apple richiederà tuttavia ancora che gli sviluppatori che distribuiscono le loro app dai propri siti web siano iscritti al programma per sviluppatori di Apple. Inoltre, l’azienda di Cupertino, afferma che questi sviluppatori devono avere una “buona posizione nel programma per sviluppatori di Apple per due anni consecutivi o più, e avere un’app che ha avuto più di un milione di installazioni annuali su iOS nell’UE nell’anno solare precedente.” Apple richiederà anche che questi sviluppatori assumano responsabilità tipicamente riservate ai distributori di app, come gestire le richieste governative e rimanere in contatto con l’azienda madre riguardo a potenziali problemi come comportamenti fraudolenti o illegali legati a questi prodotti.