Problemi nella penisola iberica per Worldcoin, la criptovaluta lanciata da Sam Altman.
La Spagna ha infatti preso la decisione di sospendere temporaneamente il progetto di uno dei co-fondatori di OpenAI, bloccando di fatto la sua crypto.
L’Autorità spagnola per la protezione dei dati (l’AEPD) ha dichiarato che la decisione è stata presa come misura precauzionale.
La Spagna ha concesso a Worldcoin tre giorni di tempo per interrompere la raccolta di dati personali nel Paese tramite la scansione della retina e smettere di utilizzare anche i dati già raccolti.
Questo intervento è stato preso a seguito di numerosi reclami effettuati da diversi utenti contro Worldcoin e riguardanti informazioni insufficienti sul trattamento dei dati, la raccolta di dati di minori e l’incapacità di revocare il consenso.
Le lamentele presentate all’AEDP si rivolgono quindi a una serie di comportamenti che, se confermati, potrebbero violare le leggi sulla protezione dei dati personali in Spagna e portare alla sospensione permanente del progetto.
La Spagna è diventata così il primo Stato in Europa a intervenire contro il progetto creato da Sam Altman.
Il Garante per la privacy spagnolo ha anche sottolineato che questa azione dovrebbe fungere da segnale di allarme per tutta la comunità europea, sottolineando la necessità di un’azione coordinata.
Da un punto di vista pratico, la sospensione delle operazioni avrà una durata massima di tre mesi in Spagna, durante i quali le autorità dovranno decidere come procedere nei confronti di Worldcoin.
L’azienda si è già opposta al provvedimento, sostenendo che l’AEDP stia ignorando le procedure stabilite dal GDPR e che i problemi sollevati sono circoscritti alla Spagna e non all’intera UE.
Fondata nel 2019, Worldcoin è un’azienda che in pochissimo tempo è riuscita a convincere circa 2,3 milioni di persone in tutto il Mondo a farsi scansionare gli occhi in cambio di criptovalute, prima del lancio ufficiale nel luglio del 2023 (secondo quanto dichiarato da Worldcoin a dicembre 2023, più di 5 milioni di persone hanno creato account utilizzando le proprie identità).
Queste scansioni, ufficialmente destinate solo a scopi di identificazione, hanno però sollevato immediatamente diverse domande riguardo ad altri possibili utilizzi non specificati da parte di Altman e soci, i quali hanno persino negato agli utenti il diritto di ritirare il consenso per il trattamento dei dati.
Per questo, il progetto Worldcoin negli scorsi mesi è stato oggetto di critiche in Argentina e in Germania, è stato bloccato in Kenya e attualmente non è disponibile negli Stati Uniti d’America, in Cina e in India. Anche il Regno Unito ha avviato delle indagini sul progetto.
Nonostante queste sfide legali, il token sembra comunque aver recuperato il lieve calo registrato all’annuncio della sospensione in Spagna, suggerendo che gli investitori e gli speculatori non sono particolarmente preoccupati dagli ultimi sviluppi.
Anche l’Office of the Privacy Commissioner for Personal Data (il PCPD) di Hong Kong nelle scorse settimane ha annunciato di aver avviato un’indagine sulle attività locali di Worldcoin, citando gravi preoccupazioni per la privacy dei dati personali.
In una comunicazione risalente al 31 Gennaio 2024, il PCPD ha dichiarato di aver eseguito mandati di perquisizione in sei sedi controllate da Worldcoin a Hong Kong nell’ambito dell’indagine sul progetto.
Una serie di perquisizioni durante le quali sono stati richiesti documenti e informazioni, mentre i residenti di Hong Kong sono stati avvertiti sui potenziali rischi derivanti dall’uso dei loro dati biometrici venduti a Worldcoin.
Il PCPD, in particolare, ha espresso timori riguardo al possibile impatto sulla privacy dei dati personali delle operazioni di Worldcoin a Hong Kong e ha sollevato dubbi sulla conformità del progetto ai requisiti della Personal Data (Privacy) Ordinance.
Secondo quanto espresso dal PCPD, qualsiasi dato personale gestito da Worldcoin deve infatti dovrebbe essere sempre raccolto per uno scopo legittimo, correlato alla funzione o all’attività del progetto.
Inoltre, la Commissione ha anche classificato le informazioni raccolte tramite la scansione dell’iride degli utenti come “sensibili”, stando alle linee guida normative.
Dopo tre anni di intensa fase di sviluppo, il giorno 24 luglio 2023 ha segnato il lancio ufficiale della piattaforma Worldcoin.
Parliamo di un progetto ambizioso co-fondato da Sam Altman e che offre agli utenti una serie di strumenti rivoluzionari, tra cui un’identità digitale verificata, una criptovaluta denominata Worldcoin (WLD) e un’applicazione per il portafoglio criptato.
Il contesto in cui nasce Worldcoin è caratterizzato dalla crescente sfida nel distinguere tra contenuti generati da esseri umani e quelli generati dall’intelligenza artificiale.
In risposta a questa sfida, l’azienda propone una soluzione innovativa basata su ciò che definisce “prova di personalità”, una sorta di passaporto digitale.
L’obiettivo principale di Worldcoin è quello di creare una rete finanziaria e di identità digitale accessibile a tutti, in grado di migliorare le opportunità economiche, garantire un’identificazione affidabile degli esseri umani rispetto all’AI online, preservare la privacy, facilitare processi democratici globali e persino aprire la strada verso un reddito universale finanziato dall’intelligenza artificiale.
Come avrete ormai capito, la piattaforma utilizza la scansione dell’iride per verificare l’identità degli utenti e generare codici di identificazione sicuri, immagazzinati su una blockchain decentralizzata, così da prevenire la duplicazione o la contraffazione.
Durante la fase di beta testing, Worldcoin ha registrato oltre 2 milioni di utenti e prevede di estendere le operazioni di scansione dell’iride in numerose altre città, in 20 Paesi diversi nel Mondo.
Worldcoin, oltre a offrire un’identità digitale verificata, ha introdotto sulla scena globale anche la sua criptovaluta, il Worldcoin (WLD), e un’applicazione per il portafoglio criptato.
Al centro del sistema di identificazione resta sempre la tecnologia che prevede la scansione dell’iride, utile a creare dei codici univoci, chiamati IrisCode, che vengono poi associati agli utenti, garantendo così un’identificazione sicura e privata (questo è quanto afferma Worldcoin).
Gli Orb, dispositivi di scansione dell’iride, sono già disponibili in numerose città in tutto il Mondo, dove consentono agli utenti di accedere facilmente alla piattaforma e di verificare la propria identità in modo sicuro e affidabile.
Un aspetto, quest’ultimo, criticato però da diversi Stati, i quali, come abbiamo visto, stanno indagando sull’operato di Worldcoin.
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