Oltre a Metroid Prime 4 potrebbe uscire un’ultima grande esclusiva sulla console ibrida prima dell’arrivo sugli scaffali di Switch 2
Dopo mesi interminabili pieni di speculazioni, voci di corridoio più o meno autorevoli, leak e altre amenità varie, il 16 gennaio 2025 Nintendo ha ufficialmente mostrato al pubblico Switch 2, la sua nuova console ibrida. Seguendo il motto “squadra che vince non si cambia”, la compagnia di Kyoto ha puntato tutto su un form factor che non si discosta molto da quello di Switch, apportando però migliorie significative ai Joy-Con (ora magnetici e, apparentemente più comodi da tenere in mano) e aumentando le dimensioni complessive. Per scoprire tutte le caratteristiche della console bisognerà pazientare fino al 2 aprile, quando ci sarà un Nintendo Direct dedicato proprio all’erede di Switch e, probabilmente, ad alcuni dei giochi che accompagneranno il suo ciclo vitale.
Anche se ora gli occhi degli appassionati sono puntati su Switch 2, la prima Switch è tutt’ora in circolazione e ancora per qualche anno continuerà a essere prodotta e supportata dalle software house. Secondo alcuni rumor, a febbraio dovrebbe esserci un direct dedicato proprio alla prima console ibrida di Nintendo e ai videogiochi che accompagneranno il suo 2025. Per il leaker Brazil in quell’occasione dovrebbe essere presentato un grande gioco che rappresenterà il canto del cigno di Switch, legato a una serie tanto amata quando di nicchia. Escludendo Metroid Prime 4 Beyond (che è già stato annunciato in passato e non è esattamente un titolo destinato a un gruppo ristretto di appassionati), l’ipotesi più probabile resta quella di Star Fox, anche se naturalmente esistono svariati altri brand Nintendo minori che aspettano solo di tornare alla ribalta (come F-Zero e Kid Icarus).
Nell’ambito dei videogiochi, con il termine canto del cigno si indica l’ultimo gioco di spessore uscito su una console destinata a essere abbandonata in favore della sua erede. Si tratta quindi di una grande produzione, capace di avere un peso rilevante nella storia del settore. Non sempre è facile individuare un canto del cigno preciso, perché il periodo di transizione tra la fine del ciclo vitale di una console e l’arrivo del suo successore può essere accompagnato da alcune release importanti. Per avere un quadro più chiaro più utile della situazione può essere utile provare a individuare il canto del cigno di ognuna delle precedenti console da salotto di Nintendo (escludendo quindi le portatili).
Nel caso del NES è un po’ difficile individuare un singolo canto del cigno, soprattutto perché in quel periodo i giochi arrivavano negli Stati Uniti e in Europa 2 o 3 anni dopo il loro debutto sul mercato giapponese. Considerando che il Super Nintendo Entertainment System (SNES) uscì nel 1990 in Giappone, nel 1991 in America del Nord e nel 1992 in Europa, Super Mario Bros. 3 potrebbe essere considerato il canto del cigno ideale per quanto riguarda gli ultimi due mercati (dove uscì, rispettivamente, nel 1990 e nel 1991), ma non per quello giapponese (era in circolazione già dal 1988).
Potrebbe avere più senso concedere questo onore a giochi come Dr. Mario e Final Fantasy III, usciti in Giappone proprio nel corso del 1990.
Ci sono almeno due giochi meritevoli di essere considerati il canto del cigno del Super Nintendo: Donkey Kong Country 3 e Super Mario RPG: Legend of the Seven Stars. Entrambi usciti nel 1996 (lo stesso anno in cui entrò in commercio il Nintendo 64), hanno rappresentato la perfetta chiusura del cerchio per una console che ha avuto un’influenza enorme sul mondo dei videogiochi. Tra i due quello che ha avuto l’impatto maggiore è stato sicuramente Super Mario RPG, perché ha rappresentato la fonte di ispirazione per serie iconiche come Paper Mario e Mario Luigi.
Pensando al canto del cigno del Nintendo 64 uno dei primi giochi che saltano in mente è The Legend of Zelda: Majora’s Mask, che in effetti è uscito quando la console era ormai entrata nella parte finale del suo ciclo vitale. Tuttavia, senza nulla togliere al capolavoro firmato Eiji Aonuma, c’è un altro titolo più adatto a ricoprire questo ruolo: Conker’s Bad Fur Day. Uscito nel 2001, il gioco di Rare è passato alla storia come un capolavoro del politicamente scorretto e dell’umorismo sopra le righe.
The Legend of Zelda: Twilight Princess, uscito verso la fine del 2006, può essere considerato al tempo stesso il canto del cigno del Gamecube e il primo grande trionfo del Wii.
Il gioco è uscito su entrambe le console quasi in contemporanea, permettendo ai fan di Zelda di scegliere se giocarlo sulla console che già avevano in casa (con un sistema di controllo tradizionale) o usarlo come pretesto per comprare il nuovo hardware e toccare con mano l’innovazione portata dal Wiimote.
Pur essendo uscito un anno prima dell’arrivo di Wii U, The Legend of Zelda: Skyward Sword può essere considerato a tutti gli effetti il canto del cigno del Wii, soprattutto a causa dell’assenza di giochi qualitativamente paragonabili tra le release del 2012. Si tratta anche di uno dei titoli che ha sfruttato al massimo il particolare sistema di controllo della console, permettendo ai giocatori di vivere l’avventura in salsa Zelda che in molti si erano immaginati prima dell’uscita della console.
Per il Wii U vale lo stesso discorso fatto per il Gamecube, perché pure The Legend of Zelda: Breath of the Wild è uscito a cavallo tra due generazioni di console Nintendo. Uscito più tardi del previsto, il gioco si è rivelato all’altezza delle aspettative (soprattutto per quanto riguarda la libertà di esplorazione) e ha portato una delle serie principali di Nintendo in una direzione del tutto nuova. Anche solo per questo merita un posto d’onore nella storia dei videogiochi.
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