Crescono le minacce informatiche. I cyberattacchi sono sempre più numerosi in tutto il Mondo e colpiscono moltissimi settori.
Dall’educazione alla sanità, il furto di dati da parte degli hacker si sta facendo insistente nel 2023, in cui si stanno registrando numeri in aumento rispetto allo scorso anno.
A confermarlo l’ultimo report divulgato dalla società di sicurezza informatica Check Point Research.
Stando al report sopra citato, nei primi tre mesi del 2023 gli attacchi hacker settimanali in tutto il Mondo sono aumentati del 7% rispetto a un anno fa.
In media, sono stati registrati 1.248 attacchi ogni settimana, per ogni organizzazione.
Il settore dell’educazione è stato indicato come il più colpito, con una media di 2.507 attacchi ogni sette giorni. Ben il 15% in più rispetto al 2022.
Non se la passano meglio le strutture sanitarie, dove è stato riscontrato un aumento del 74% di attacchi se paragonati a un anno fa.
Secondo il report di Check Point Research ci sono stati, infatti, in media 1.463 cyberattacchi alla settimana nel settore healthcare, corrispondenti a circa 209 tentativi di media al giorno.
Numeri che rendono l’industria sanitaria la terza più attaccata per percentuale in questo 2023, alle spalle solamente del settore dell’educazione e di quello governativo-militare (oltre 1.600 attacchi di media subiti).
Stando al report, la minaccia principale è rappresentata ancora una volta dal ransomware, ovvero quel tipo di attacco hacker che infetta i sistemi informatici bloccandoli e chiedendo poi un riscatto alla vittima affinché quest’ultima possa tornare in possesso dei propri dati.
Una pratica ormai parecchio collaudata nel settore, tanto che, secondo Check Point Research, un’organizzazione su 31 a livello globale ha subito un attacco ransomware ogni settimana da gennaio a marzo nel 2023.
Estremamente colpito da questo tipo di attacchi è stato il settore governativo-militare.
Offesa in media un’organizzazione su 20 ogni settimana (un -2% rispetto all’anno scorso).
A seguire il settore finanziario-bancario, dove si è riscontrata una crescita del 32% rispetto al 2022.
Un aumento di cyberattacchi al quale, stando ai ricercatori, avrebbe contribuito in questi primi mesi dell’anno anche la creazione di nuove campagne ben strutturate da parte di criminali informatici, i quali riescono a trovare sempre nuovi modi per raggiungere il proprio scopo.
Un esempio? È ormai noto come alcuni hacker si servano di programmi come ChatGPT per generare codici che possano poi essere di supporto per “colleghi” meno esperti, così da aiutarli nel lanciare i propri cyberattacchi senza troppi sforzi.
Lo scopo dei cyberattacchi è quello di danneggiare o di ottenere il controllo o l’accesso a documenti e sistemi sensibili della rete personale o di un’azienda (sia privata che pubblica ovviamente).
A sferrarli sono solitamente organizzazioni strutturate o singoli hacker, mossi generalmente da scopi criminali, personali o spesso politici.
Come anticipato, il loro obiettivo è quello di entrare in possesso di informazioni riservate o comunque di proprietà altrui, arrivando poi a chiedere un riscatto economico per la restituzione dei file rubati.
Tra i cyberattacchi più conosciuti c’è il già citato ransomware, ma molto noto è anche il malware, così come il phishing.
Meno citati a livello dialettico, ma non meno pericolosi, sono anche i cyberattacchi di tipo DDos e SQL injection, oltre che lo scripting intersito (XSS) e la botnet.
Come difendersi? Utile può essere sicuramente l’utilizzo di un software affidabile e di una strategia informatica collaudata.
Due elementi che possono contribuire a ridurre il rischio di cadere vittime di cyberattacchi.
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