Sapete a quando risale l’ultimo libro delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (saga fantasy ormai nota anche come Game of Thrones)? Al 2011. Sono trascorsi più di dieci anni, ma nel frattempo il sesto volume della serie, The Winds of Winter, non è approdato sugli scaffali delle librerie e non ha neppure una data d’uscita ufficiale. Ogni tanto George R.R. Martin, l’autore della saga, ha fornito alcuni aggiornamenti sull’andamento della scrittura e non sono quasi mai stati incoraggianti. Lo scrittore ha messo in chiaro più volte di non essere al lavoro esclusivamente su The Winds of Winter e di avere tra le mani anche altri progetti, legati sia al mondo cartaceo sia agli adattamenti televisivi delle sue opere (senza contare l’editing dei romanzi della serie Wild Cards, portata avanti in collaborazione con altri autori).
La scelta di rivolgersi all’Intelligenza artificiale
I fan delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco sono stanchi di questa situazione ormai da anni e basta farsi un rapido giro sul profilo Twitter di Martin per rendersene conto. Sono a ogni tweet ci sono centinaia di utenti indignati che chiedono a gran voce aggiornamenti su The Winds of Winter, spesso in modo aggressivo.
Per quanto la frustrazione possa essere condivisibile, finora lamentarsi non è servito a indurre l’autore a scrivere più in fretta o ad accantonare i progetti percepiti dai fan come “secondari”. Stanco della situazione, Liam Swayne, uno sviluppatore appassionato della saga, ha scelto di affidarsi all’Intelligenza artificiale (Ia) per creare non solo The Winds of Winter, ma anche A Dream of Spring, quello che, nelle intenzioni di Martin, dovrebbe essere il settimo e ultimo libro delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
La versione di The Winds of Winter creata da ChatGPT
In particolare, Swayne ha affidato l’arduo compito a ChatGPT, che però non si è dimostrata del tutto all’altezza delle aspettative. L’Ia, infatti, ha incontrato difficoltà a introdurre nella storia uno degli elementi tipici della scrittura di Martin: le morti crudeli e spesso inaspettate dei personaggi principali. Poiché la maggior parte degli autori tende a essere indulgente con i protagonisti, ChatGPT ha a disposizione un numero insufficiente di dati per essere sadica e creativa come l’autore della serie. Questo limite è stato riconosciuto dallo stesso Swayne, che ha confermato come al momento l’Intelligenza artificiale non sia ancora in grado di sorprendere ed entusiasmare quanto uno scrittore in carne e ossa.
Nonostante questo grossa differenza stilistica, la versione degli ultimi due libri delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco scritta da ChatGPT è stata giudicata soddisfacente da chi ha avuto modo di leggerla (si può fare QUI). Il lavoro svolto da Swayne tramite i prompt forniti di volta in volta per i vari capitoli ha permesso di ottenere una narrazione coerente e dei colpi di scena interessanti (alle uccisioni dei personaggi principali l’IA ha preferito tradimenti e rivelazioni inattese). Anche il finale ha saputo convincere i lettori, forse persino di più di quello della criticatissima ottava stagione della serie tv (non che ci volesse molto, a ben guardare). Insomma, l’Ia se l’è cavata meglio del previsto e ha dato ai fan del materiale da leggere in attesa dell’uscita del vero The Winds of Winter, ma ha anche mostrato tutti i suoi limiti.