Off Radio Kraków ha sperimentato conduttori IA in radio, sostituendo giornalisti reali con avatar. Da qui è sorto un dibattito sull’etica
Il 22 ottobre, in Polonia, un’intervista trasmessa in radio ha sollevato scalpore e discussioni. Apparentemente, la voce dell’intervistata era quella di Wisława Szymborska, celebre poeta e vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1996, intervistata dalla giovane giornalista culturale Emilia Nowak.
Tuttavia, l’evento si è rivelato essere un’illusione tecnologica: Szymborska è scomparsa nel 2012 e Nowak non esiste. Entrambe le voci erano frutto di intelligenze artificiali (IA), progettate per riprodurre la voce della poetessa basandosi su interviste storiche e per interpretare la personalità della giornalista inesistente.
A condurre questo controverso esperimento è stata Off Radio Kraków, parte dell’emittente pubblica regionale Radio Cracovia, ora al centro di un intenso dibattito. Il direttore dell’emittente, Mariusz Marcin Pulit, ha spiegato che l’idea di affidare programmi a conduttori virtuali nasceva dalla necessità di attrarre ascoltatori e di animare un dibattito sull’intelligenza artificiale, tema di grande attualità in Polonia, dato che il parlamento stava discutendo una legge in merito.
Pulit aveva, dunque, programmato trasmissioni condotte da avatar IA, tra cui Emilia Nowak, Jakub Zielinski e Alex Szulc, presentati come giovani intellettuali e appassionati di vari settori culturali e sociali.
Il successo in termini di pubblico non si è fatto attendere: nel giro di pochi giorni, l’audience serale di Off Radio Kraków è passata da poche centinaia a circa 8.000 ascoltatori. L’esperimento, seguito anche da testate internazionali come il New York Times, ha portato alla ribalta questioni etiche e professionali legate all’uso dell’IA nei media.
Tuttavia, il progetto non ha solo attirato nuovi ascoltatori, ma anche critiche aspre: l’introduzione dei tre conduttori artificiali ha coinciso con il licenziamento di Lukasz Zaleski, un giornalista in carne e ossa, e la cancellazione del suo programma settimanale, in cui intervistava personalità del teatro polacco. Questo aspetto ha dato un’immagine meno positiva del progetto IA, sollevando preoccupazioni sui costi umani della tecnologia.
Uno dei nuovi conduttori virtuali, Jakub Zielinski (soprannominato Kuba), è stato programmato per sembrare un esperto di musica elettronica e rap, con una voce pulita e sicura, adatta alla radio, nonostante la sua “biografia” lo descriva come un ventiduenne studente di ingegneria acustica. Kuba è descritto come abile nel gestire i tempi radiofonici e capace di pronunciare alla perfezione nomi di artisti come Kendrick Lamar e A Tribe Called Quest.
Conduce ogni domenica un programma chiamato “Laboratorio del suono”, dalle 12:00 alle 13:00, trasmesso da Off Radio Kraków. La sua voce e il suo stile sono stati attentamente modellati per attrarre un pubblico giovane, ma il tutto è costruito sull’IA.
Assieme a Kuba, anche Emilia Nowak, soprannominata Emi, fa parte del nuovo team IA di Off Radio Kraków. Secondo la sua biografia, Emi è una ventenne con la passione per il cinema indipendente, la moda, la cultura e la musica pop. La sua voce, elegante e leggermente roca, sembra di una persona più matura e sofisticata, perfetta per il suo programma pomeridiano “Emi na fali” (“Emi in onda”), che va in onda tre ore dopo la trasmissione di Kuba. Anche la voce di Emi è programmata per trasmettere sicurezza e padronanza dei tempi radiofonici, sebbene, come gli altri avatar IA, non possa interagire con il pubblico.
Il terzo conduttore artificiale, Alex Szulc, rappresenta un ex studente di Psicologia, sensibile a tematiche sociali e interessato ai diritti queer. Insieme a Emi e Kuba, Alex costituisce la nuova squadra virtuale di Off Radio Kraków, progettata per rispecchiare le esigenze di ascolto e i gusti della generazione Z.
Dietro ai loro sorrisi, agli occhiali viola di Emi o al ciuffo spettinato di Alex, si nasconde una verità tecnologica: questi giovani conduttori non esistono. Ogni dettaglio – dalle biografie alle espressioni facciali – è stato generato dall’IA. Emi, Kuba e Alex non sono soggetti a malattie, non possono scioperare o esprimere disaccordi con la direzione, e lavorano senza compenso. Un avviso in polacco all’inizio di ogni programma informa il pubblico che si tratta di “un programma ideato dall’intelligenza artificiale”.
Il progetto è stato interpretato come una provocazione, una mossa per attirare l’attenzione o un tentativo di abbattere i costi. Pulit ha dichiarato che l’esperimento vuole contribuire al dibattito sui vantaggi e i rischi dell’IA. Tuttavia, è impossibile ignorare il risvolto economico: Pulit, un tempo presidente di Radio Cracovia e oggi liquidatore incaricato di ridurre i costi, ha adottato una linea rigorosa per risolvere i problemi finanziari dell’emittente, tra cui il licenziamento di numerosi dipendenti, sostituiti dai conduttori virtuali.
Nel frattempo, la reazione del pubblico e della comunità radiofonica non si è fatta attendere. Uno degli ex dipendenti, Mateusz Demski, ha creato una petizione online chiedendo di interrompere “un esperimento condotto a scapito di persone reali”. La petizione, che in pochi giorni ha raccolto circa 23.000 firme, chiede il ritorno della radio com’era, con voci reali e con un legame umano con il pubblico.
Il 29 ottobre, Pulit ha annunciato la conclusione dell’esperimento IA. Sebbene l’intento fosse di portare avanti il progetto per tre mesi, ha deciso di interromperlo dopo solo una settimana a causa delle proteste ricevute. Le pagine dedicate a Emi, Kuba e Alex sono state rimosse dal sito di Off Radio Kraków, e l’emittente è tornata a trasmettere solo musica, senza conduttori virtuali o reali. Nonostante la fine dell’esperimento, l’emittente non ha annunciato il reintegro dei dipendenti licenziati.
Il breve esperimento di Off Radio Kraków ha lasciato un segno profondo nel panorama radiofonico e mediatico, suscitando domande sulla sostenibilità etica di sostituire conduttori reali con avatar IA. Il progetto ha rivelato una possibile realtà futura in cui conduttori e giornalisti non allineati con la linea editoriale possono essere sostituiti da figure IA create ad hoc per aderire perfettamente alla visione di un editore o, peggio, di un governo.
Questo esperimento ha scosso anche la fiducia nella libertà di stampa, evidenziando come l’IA possa essere utilizzata per manipolare il contenuto trasmesso al pubblico. La breve parabola dei conduttori virtuali di Off Radio Kraków solleva interrogativi su come l’intelligenza artificiale possa trasformare i media, ponendo sfide non solo per i lavoratori del settore, ma anche per il pubblico che cerca nel mezzo radiofonico una fonte di informazione autentica e vicina alla realtà.
In conclusione, l’esperimento IA di Off Radio Kraków è stato una finestra su un possibile futuro, in cui la tecnologia avanzata si mescola con l’etica giornalistica e la necessità di riduzione dei costi. Sebbene il progetto sia stato rapidamente accantonato, ha aperto un dibattito che andrà oltre i confini della Polonia, sollevando domande cruciali su cosa significhi davvero “fare radio” in un mondo in cui le macchine possono imitare, ma non replicare, la complessità delle interazioni umane.
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