Donald Trump potrebbe affidare la regolamentazione delle criptovalute alla CFTC, riducendo il controllo della SEC
Secondo indiscrezioni riportate da Fox Business, l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, starebbe considerando di affidare la regolamentazione del settore crypto alla Commodity Futures Trading Commission (CFTC), l’agenzia governativa americana responsabile della supervisione delle commodity e dei mercati dei derivati.
Questa scelta, se confermata, potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nel panorama normativo delle criptovalute, riducendo l’influenza della Securities and Exchange Commission (SEC), tradizionalmente più rigida e restrittiva.
Usa: regolamentazione crypto alla CFTC, cosa significa?
Per anni, la SEC e la CFTC si sono scontrate sul controllo del mercato delle criptovalute, con un acceso dibattito sulla loro classificazione come security (titoli finanziari) o commodity (beni scambiabili). Mentre la SEC, guidata dal presidente uscente Gary Gensler, ha dichiarato che solo il Bitcoin può essere considerato una commodity, la CFTC ha spesso sostenuto una visione più ampia, includendo altre criptovalute sotto questa categoria.
Affidare la regolamentazione del settore crypto alla CFTC significherebbe, in teoria, classificare la maggior parte delle criptovalute come commodity, escludendo così la SEC dal loro controllo. Questo potrebbe portare a un quadro normativo più chiaro e meno restrittivo, favorendo la crescita del settore e riducendo il numero di controversie legali che hanno coinvolto in passato piattaforme come Coinbase e Kraken.
Secondo Chris Giancarlo, ex presidente della CFTC e tra i principali sostenitori di questa proposta, l’agenzia sarebbe pronta a regolamentare il mercato delle criptovalute dal “primo giorno” di una nuova amministrazione Trump, a condizione che vengano forniti adeguati finanziamenti e risorse. Giancarlo potrebbe persino ricoprire un ruolo centrale nel processo, come una sorta di “Crypto Zar”, figura che si ipotizza sarà introdotta per coordinare la regolamentazione del settore.
Se questo progetto dovesse realizzarsi, rappresenterebbe un passo importante verso la tanto attesa chiarezza normativa negli Stati Uniti. Le imprese operanti nel settore, spesso in difficoltà a causa dell’incertezza legale, trarrebbero vantaggio da un ambiente più stabile e meno conflittuale. Secondo i rumors, questo sarebbe uno dei segnali più “bullish” provenienti dalla vittoria elettorale di Trump, persino più di altre proposte speculative, come l’ipotetica creazione di una riserva strategica in Bitcoin per gli Stati Uniti.
Da tempo, il mercato crypto è al centro di una “guerra fredda” tra la CFTC e la SEC. Attualmente, alcune criptovalute come Bitcoin ed Ethereum sono già classificate come commodity e ricadono sotto la giurisdizione della CFTC. Tuttavia, la SEC ha sempre cercato di esercitare un controllo più ampio, trattando molte altre criptovalute come security, con regolamentazioni più severe e un maggiore numero di requisiti.
Se la volontà di Trump dovesse concretizzarsi, il mercato delle criptovalute potrebbe essere gestito da un’agenzia storicamente meno aggressiva e meno incline a portare i casi in tribunale. Sebbene non tutte le criptovalute verrebbero automaticamente classificate come commodity, questa mossa ridurrebbe il peso normativo sulle società del settore e creerebbe un contesto più favorevole per l’innovazione.
Per realizzare questo cambiamento, sarà comunque necessario il coinvolgimento del Congresso degli Stati Uniti, anche se l’indirizzo politico dato dal presidente potrebbe influenzare profondamente il processo. L’approccio di Trump suggerisce un tentativo di riequilibrare il trattamento normativo delle criptovalute, offrendo al settore una maggiore stabilità e meno conflitti con le autorità di regolamentazione.
Le notizie che arrivano dagli Stati Uniti continuano a delineare un quadro promettente per il futuro del settore crypto. L’intenzione di affidare la regolamentazione alla CFTC potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase di sviluppo, caratterizzata da regole più chiare e meno ostacoli normativi. Sebbene sia ancora presto per prevedere le effettive conseguenze di questa mossa, i presupposti indicano una maggiore apertura e un atteggiamento più equilibrato verso il mercato delle criptovalute da parte della prima potenza mondiale.
Questa svolta potrebbe rappresentare non solo una vittoria per il settore, ma anche un’opportunità per gli Stati Uniti di consolidare la loro leadership nell’ambito dell’innovazione tecnologica legata alla finanza digitale. Restano da monitorare le prossime decisioni del Congresso e dell’amministrazione, ma le basi per un periodo più favorevole per il mercato crypto sembrano essere state poste.